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STAMATTINA ho spiegato a mia figlia di 5 anni che l’8 marzo si festeggia la festa della donna. E le ho chiesto: «A te piace essere donna?». E lei, dall’alto della sua saggezza, mi ha risposto: «Sì, perché i maschi combinano troppi guai». Ho riso di gusto pensando alla nostra politica e a questa società ancora così profondamente lontana dall’idea di parità. 

così, nonostante in molti si dicano contrari a questa festa, anche quest’anno ci fermiamo a celebrare questo 8 marzo. E per un motivo preciso: è vero che ora le donne hanno  tutti i diritti. Ma è altrettanto vero che spesso questo è vero solo in teoria. Le donne intervistate piangono ancora raccontando quanto costa loro dover decidere tra il loro lavoro e la famiglia. 

Non credo questo succeda a un uomo. Perché nessuno si sognerebbe mai di chiedere a un uomo – prima dell’assunzione – di non fare figli e di non assentarsi in caso di loro malattia. Per le donne è normale. E finché questo accadrà nessuna potrà sentirsi davvero libera, davvero uguale. Finché ci saranno centinaia di omicidi l’anno, finché ci saranno case di accoglienza per aiutare chi subisce violenza, nessuna donna potrà davvero sentirsi libera. E finchè i maschi continueranno a «combinare guai», si
dovrà continuare a festeggiare l’8 marzo. Per ricordarci che tanti traguardi ancora non li abbiamo raggiunti. Almeno non tutte insieme.

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