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In Basilicata ogni anno sono circa 350 i nuovi casi di tumore alla mammella e meno di cento le morti: al programma lucano di screening ha aderito il 60 per cento circa delle donne della «popolazione bersaglio» e la regione si colloca tra quelle con i più bassi indici di mortalità.
È quanto emerge da una nota dell’Ospedale San Carlo, secondo cui «un ulteriore miglioramento dei risultati nel medio e lungo periodo può essere ottenuto attraverso un approccio integrato e multidisciplinare alla malattia, che preveda il coinvolgimento di professionisti di varie discipline, esperti e competenti in materia, che utilizzano tecnologie sofisticate e all’avanguardia nella diagnostica e terapia delle patologie della mammella». È questa la base del modello organizzativo della «Breast Care Unit» che sarà attivata nei prossimi giorni nel San Carlo: si tratta «di un’unità multifunzionale strutturata secondo l’impostazione di clinica specializzata multiprofessionale, dotata di tutte le apparecchiature e di professionisti esperti», tra cui medici specialisti in oncologia, radiologia, chirurgia senologica, e plastica, anatomia patologica: la nuova struttura sarà presentata nel corso di un incontro in programma il 7 marzo nell’auditorio del San Carlo.

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