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“Il convegno promosso per sabato a Sant’Arcangelo per iniziativa del Centro regionale lucano dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria Torre Molfese sull’incidenza dei tumori in Basilicata è un’occasione importante per non far cadere nel dimenticatoio la problematica dell’impatto dell’attività petrolifera sulla salute dei cittadini della Val d’Agri”. E’ quanto sostiene il Csail in una nota a firma del presidente Filippo Massaro.

“Solo qualche settimana fa nel corso della trasmissione televisiva ‘Agorà’ il direttore generale della Società energetica lucana, Massimo Scuderi, ha riferito che la percentuale di cittadini lucani colpiti da malattie tumorali sarebbe, e non di poco, inferiore a quella che colpisce i cittadini delle altre regioni e, quindi, alla media nazionale e che, secondo lui retribuito con le royalties delle compagnie petrolifere, addirittura in Val d’Agri saremmo a livelli bassi di malati o morti di tumore. Non siamo più disponibili ad ascoltare – dice Massaro – simili sciocchezze perché non ci risulta ci sia stato da anni alcun aggiornamento del registro regionale tumori (di cui in verità esprimiamo seri dubbi sulla reale esistenza) e tra l’altro non esiste una ripartizione territoriale dei casi tumorali che riguardano i cit tadini lucani. L’unica indagine in proposito è stata realizzata, in maniera troppo superficiale, dai medici di famiglia dei residenti in alcuni centri della Val d’Agri senza però possibilità di un raffronto alle condizioni di salute degli stessi assistiti di almeno 10-15 anni fa. Dobbiamo pertanto ringraziare il prof. Antonio Molfese che con il convegno di Sant’Arcangelo intende fare chiarezza e che è uno dei pochi esperti a non sminuire il problema tanto da dichiarare con chiarezza che molti tipi di tumori, di differenti organi ed apparati, sono aumentati nella regione, e ribadendo la necessità di scoprire le cause.

Il Csail registra che malgrado l’appello la sottoscrizione di oltre 40 mila cittadini e familiari di pazienti affetti da patologie tumorali, per l’istituzione del secondo centro di radioterapia, la Regione e in particolare l’Assessore alla Salute Attilio Martorano, proprio come ha fatto il suo predecessore Antonio Potenza, perdono tempo prezioso. Eppure, anche di recente, riviste specializzate in temi ambientali e pubblicazioni scientifiche si sono occupate dell’incremento di patologie t umorali specie nell’area della Val d’Agri dove si svolgono le attività petrolifere. Per questo può essere presa in considerazione anche la possibilità di localizzazione del secondo centro di radioterapia presso l’ospedale di Villa d’Agri, senza però alcuna contrapposizione con il S.Carlo”. Gli ammalati di tumore provenienti dai piu’ lontani paesi lucani – da Senise, Terranova del Pollino, Corleto Perticara, Missanello, S.Arcangelo, Lagonegro -vengono sottoposti al maggiore dolore, sacrificio, disagio aggravando la malattia per raggiungere l’ospedale di Rionero , l’unico centro sp;di radioterapia in Basilicata.

Il Csail sollecita l’assessore Martorano nell’ambito del redigendo Piano Sanitario Regionale che sarà affiancato dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera a prendere in seria considerazione l’importante iniziativa sociale al fine di favorire i cittadini delle zone interne che, oltre al dolore quotidiano, vengono sottoposti a disagi che si “devono” e si possono evitare .

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