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«I dati diffusi nei giorni scorsi dal competente dipartimento regionale rilevano un incremento delle presenze turistiche in Calabria, ma ritengo che ci sia poco da gioire perchè, davanti all’emergenza ambientale di questi mesi, quei numeri dal segno positivo potrebbero trasformarsi in una boomerang. Dal mare sporco all’emergenza rifiuti, infatti, il quadro offerto in questi giorni dal territorio calabrese ai turisti non è dei migliori». Così il senatore Adriano Musi, commissario regionale del Partito Democratico che sottolinea come «l’allarme lanciato dai molti villeggianti che affollano le spiagge dell’alto Tirreno cosentino e tanti altri comprensori turistici calabresi, sia stato liquidato dal Governatore con gli scarni e poco convincenti dati diffusi dall’Arpacal, tendenti a tranquillizzare sulla qualità delle acque. Il sistema dei rifiuti è andato in crisi proprio in concomitanza con il periodo di maggiore presenza turistica, a riprova, al di là degli elementi straordinari e delle contingenze che l’hanno determinata, dell’improvvisazione con la quale si sta procedendo. La Regione Calabria non ha una strategia, sia per quanto riguarda la depurazione, sia per quanto concerne la raccolta dei rifiuti. Così come avviene nel comparto della sanità, dove le richieste del territorio sono puntualmente ignorate, si procede anche su questo versante senza un coinvolgimento dei Comuni, che andrebbero invece stimolati e responsabilizzati sia sul tema della depurazione che su quello della raccolta differenziata».
«Gli operatori turistici calabresi – conclude Musi – pagano il prezzo di questa improvvisazione. La principale risorsa della Calabria, che è costituita dall’ambiente e dalle bellezze naturali, continua ad essere sprecata ed ogni campagna promozionale, in queste condizioni rischia di trasformarsi in cattiva pubblicità».

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