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DUECENTOSETTANTANOVE giorni per una visita reumatologica, 118  per una visita cardiologica, 251  per un test cardiovascolare da sforzo con pedana mobile, 101  per una mammografia, più di 100  per una risonanza magnetica dell’encefalo o della colonna, che diventano 209 quando la risonanza è osteorticolare. E ancora 453  per un eco colordoppler dei tronchi sovraortici. Sono solo alcuni esempi delle lunghissime liste d’attesa del San Carlo di Potenza.

Il quadro già così è sconcertante. Ma lo è ancora di più se si pensa che dalle tabelle pubblicate a novembre dello scorso anno dal ministero della Salute relativamente alle prestazioni previste nel “Piano nazionale di governo delle liste di attesa” emerge che l’intervento di “bypass aortocoronarico”, nella classe di massima priorità (cioè il ricovero entro 30 giorni), ha fatto registrare nel 2012 una attesa media in Basilicata di 50 giorni contro una media nazionale di 17, mentre in caso di ricovero non urgente (non inserito nella classe di massima priorità) l’attesa media in Basilicata per lo stesso intervento è stata di 53 giorni contro una media nazionale di 25. E non finisce qui.

L’intervento di “angioplastica coronarica”, nella classe di massima priorità, fa registrare in Basilicata nel 2012 una attesa media di 55 giorni contro un’attesa media nazionale di 13,9. Per l’intervento di “protesi dell’anca”, invece, anche se si è inseriti nella classe di massima priorità, l’attesa media in Basilicata nel 2012 è di ben 72,5 giorni contro una media nazionale di 38.

Questi dati avevano spinto qualche giorno fa il consigliere regionale Michele Napoli a presentare una mozione per chiedere che alcune strutture ospedaliere e alcune analisi fossero effettuate h 24. La pretesa non deve essere stata tanto assurda se qualche giorno dopo è stata avanzata anche dalla Cgil che insieme ha portatato avanti la questione di nuove assunzioni. Oggi forse si saprà se, sulla luce di quanto affrontato nella Conferenza Stato – Regioni sulla snaità, la questione sarà davvero presa in considerazione dall’assessore regionale. Napoli aveva anche individuato le risorse: i proventi del petrolio.

 Per il consigliere un utilizzo più intelligente e raziocinante delle risorse provenienti dalle royalties del petrolio darebbe modo alla sanità lucana di offrire un servizio migliore ai cittadini, sia per quanto concerne la tempistica che la qualità delle prestazioni.

Ed è così che «per abbattere le liste di attesa -dice Napoli – rispondendo alle sacrosante esigenze dei cittadini, che proponiamo di prolungare l’orario degli ambulatori in alcuni ospedali della regione, fine settimana compreso, consentendo di effettuare Tac e risonanze magnetiche o visite specialistiche dalle 18 alle 24 dei giorni feriali e fino alle 20 nei giorni festivi». 

 

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