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CATANZARO – Un movente economico. La volontà di appropriarsi di qualche centinaio di euro, forse mille. C’è una rapina all’origine dell’omicidio di Katai Abderrahim, il marocchino di 27 anni ucciso a Catanzaro nel settembre scorso. Per il delitto gli agenti della squadra mobile hanno fermato il cugino della vittima, Farid Tellaj, di 27 anni.   Il provvedimento di fermo è stato emesso dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, e dal sostituto Paolo Petrolo.   

Nel corso delle indagini sono state compiute numerose intercettazioni telefoniche dalle quali è emerso che Tellaj, subito dopo l’omicidio, aveva cercato di crearsi un alibi per l’ora del delitto.   La sera dell’omicidio Tellaj, secondo quanto hanno ricostruito gli agenti della squadra mobile, contattò telefonicamente il cugino per incontrarlo a casa. Tra i due ci fu un violento litigio perchè Tellaj voleva che il cugino gli consegnasse la somma di 1.035 euro che il ragazzo aveva conservato per le spese del matrimonio che avrebbe dovuto celebrare nelle settimane successive in Marocco.   Durante il tentativo di rapina Tellaj sparò un colpo di pistola uccidendo Abderrahim. Poco dopo l’omicidio il presunto autore dell’omicidio fu rintracciato dai poliziotti i quali lo portarono negli uffici della questura per essere interrogato. Nel corso di una perquisizione il giovane fu trovato in possesso della somma che poi risultò mancante nell’abitazione del cugino ucciso.

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