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POTENZA – A breve Bucaletto perderà anche l’ultimo presidio di aggregazione del quartiere. La Curia, infatti, ha autorizzato l’abbattimento dell’attuale chiesa per costruirne una nuova. Una buona notizia, dunque, ma solo in parte se si pensa che Bucaletto continua a vivere nei disagi di sempre.
In attesa del completamento dei lavori, sebbene il Comune abbia messo a disposizione della comunità alcuni locali della scuola, cosa succederà a Bucaletto? Sono le domande che si pongono i cittadini, che ieri hanno incontrato la stampa in una conferenza organizzata dall’associazione “La nuova cittadella” per fare il punto della situazione a un anno dalla firma da parte del sindaco del contratto morale in cui il primo cittadino si impegnava in prima persona a garantire una supervisione del quartiere. Sei i punti, dal piano rapido di riqualificazione abitativa dell’intero quartiere al blocco definitivo delle assegnazioni dei prefabbricati e smantellamento immediato dei prefabbricati liberati, dal piano straordinario di manutenzione di tutti i prefabbricati a quello di manutenzione di tutta la rete viaria e fognaria, dall’istituzione in loco di una sezione distaccata della polizia municipale agli interventi di igienizzazione e pulizia delle aree comuni del quartiere in modo più costante e puntuale. A oggi, però, non solo le aspettative sono state disattese ma l’amministrazione ha pensato bene di far pagare a Bucaletto lo scotto di alcune passate inadempienze burocratiche di cui a farsi carico sono solo i cittadini. Improvvisamente, infatti, senza adeguato preavviso, gli affitti dei prefabbricati, comunali, sono raddoppiati raggiungendo anche la somma di 300 euro l’anno. All’ultimo incontro pubblico, risalente a circa tre mesi fa, ancora le solite promesse.
Il sindaco si impegnava infatti a interpellare l’ufficio legale per rimodulare la spesa in base all’Isee mentre l’assessore alle politiche abitative Nicola Stigliani, aveva dato come margine temporale un paio di mesi per portare a compimento il censimento abitativo. Da allora, però, né si è avuta notizia di una effettiva rimodulazione né tantomeno pare sia partito il censimento. Qualche voce di corridoio, ma nessuna tto formale, delibera o determina. I cittadini sono davvero amareggiati. «Il dissesto – dice Silvia Lettieri, presidente di La nuova cittadella – non può essere la scusa per non intervenire su quegli aspetti che non implicano risorse in più, come appunto il censimento e la rimodulazione dei fitti». Ci sarebbero, inoltre, grandi problemi da poter risolvere con piccoli sforzi: la fontana, per esempio, la cui pompa dell’acqua non funziona. Ancora, la rete fognaria che puntualmente con l’arrivo del caldo comincia a maleodorare, la derattizzazione e la sterilizzazione, la cura del verde. Per non parlare del Nod, presidio della polizia municipale, che pur se istituito non mette al riparo i cittadini dalla minaccia per cui più di tutte era stato richiesto: la lotta all’abusivismo che – denuncia l’associazione – nonostante le segnalazioni continua ad aumentare. Da qui l’incontro con la stampa, per richiamare l’amministrazione e il sindaco, cha ha perfino la delega a Bucaletto, alle proprie responsabilità: «Non vogliamo incontri, siamo stanchi delle parole – concludono – Servono i fatti».

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