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MATERA – E’ stata l’emozione più intensa. Il momento in cui probabilmente si è sentita maggiormente, ancor più che in piazza San Giovanni al momento del verdetto, la condivisione di un progetto. Un anno fa Matera ha ricevuto al visita dei commissari europei, si è preparata per una giornata a fare buona impressione sui commissari che arrivavano da lontano. Anche da molto lontano. E qui, malgrado le smentite più o meno ufficiali, un pezzo di vittoria, un primo stacco rispetto agli altri contendenti c’è stato. Almeno questa è stata la percezione del momento che si è rafforzata poi nei giorni successivi. Matera è riuscita a fare la propria figura. A rimanere impressa e nemmeno la pioggia che a metà pomeriggio di un anno fa aveva colpito la città è riuscita a cambiare l’esito di una prova che è subito parsa vincente e che ha tranquillizzato davvero tutti al momento delle parole di Jordi Pardo a Casa di Ortega. Anche in quel caso parole che andavano interpretate ma che lasciavano intravedere un giudizio estremamente positivo e che non sembravano nemmeno così scontate nè tantomeno dovute. «Posso dire un grazie, noi siamo qui per il Panel per decidere la capitale della cultura. Io oggi dico che Matera è e sarà la capitale dell’ospitalità e dell’accoglienza». Un’investitura con qualche giorno di anticipo ed al termine di una giornata intensa.
«E’ stata una giornata indimenticabile, siamo stati tutti puntuali» ha spiegato con una battuta ieri sera Paolo Verri. Mentre Salvatore Adduce ricordava il lavoro negli anni che ha portato al risultato e il sindaco Raffaello De Ruggieri sottolineava le parole arrivate sui quotidiani nazionali «se c’è l’ha fatta Matera, ce la può fare l’Italia». E’ stato quello uno dei messaggi più significativi «di un percorso che non si può interrompere e che ci deve vedere condividere il risultato. E’ quanto ho detto a Bruxelles, il progetto non si interrompe. Si va avanti».
Un anno fa molti i ricordi di una giornata che è rimasta nell’immaginario collettivo come il prologo naturale e intenso al risultato del 17 di ottobre.
L’arrivo al mattino con il primo splendido impatto al Belvedere e poi la risalita verso la città con la prima tappa al panificio Perrone per riuscire a mettere davvero le “mani in pasta”. Un modo come un altro per fare del pane seguendo la propria creatività e per conoscere una delle tradizioni più antiche della città. Un’emozione che si è vista palpabile tra i commissari europei.
Ma un altro pezzo ed un altro momento fondamentale è stato il pranzo in famiglia. «C’è chi ha chiesto di ospitare uno dei commissari per dimostrare che Matera è una città in cui si può tornare per trascorrerci la vita. Chi, invece, ha voluto far conoscere a tavola l’animo di una comunità e i suoi sapori passando attraverso i valori della famiglia. Il contatto con la città dei Sassi, che era già cominciato ieri mattina con la visita al panificio Perrone (è diventato concreto, amorevole proprio a tavola dove il percorso a 360 gradi è giunto nelle cinque famiglie materane che hanno raccontato la città fra ricette della tradizione e piatti di famiglia».
Ma nel pomeriggio l’arrivo in piazza Ridola, il saluto del “Rumit” la maschera simbolo di Satriano che assieme ad una serie di camminatori provenienti dall’intera regione hanno voluto salutare gli ospiti europei. Poi il tour dentro Palazzo Lanfranchi cominciato da Pier Paolo Pasolini e dal suo “Il vangelo secondo Matteo” e si è concluso davanti a “Lucania ‘61”, la grande opera pittorica di Carlo Levi, il racconto di Matera attraverso l’arte che il soprintendente Marta Ragozzino ha offerto alla commissione europea durante il mini-tour al museo nazionale di Palazzo Lanfranchi. Un viaggio, quello tra i tesori del museo “inverso” rispetto al percorso solito: per capire cosa è oggi Matera, difatti, si deve partire necessariamente dai Sassi come li ha visti mezzo secolo fa Pasolini. Una lunga giornata che ha lasciato certamente soddisfatti. Il viatico verso il risultato del 17 ottobre. Lì l’idea che Matera potesse diventare davvero capitale della cultura 2019 è diventata più forte, la consapevolezza dei materani è aumentata. L’urlo di piazza San Giovanni ha preso corpo.
Ieri ad un anno di distanza sempre in piazza San Giovanni a preannunciare il balloon festival e ricordare quella visita ci hanno provato gli Iglú de Vent che il 7 ottobre del 2014 resero speciale uno dei momenti finali della visita della commissione negli antichi rioni Sassi.

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