X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

I DATI ufficiali dicono che va tutto bene e la situazione è sotto stretto controllo alla Sider Potenza. Eppure, ancora una volta, i residenti della zona si sono risvegliati con un cielo pieno di fumo denso. Di più: secondo quanto segnalato da Luciana Coletta, del Comitato Aria Pulita Basilicata, intorno alle 4 di ieri i residenti hanno sentito un forte boato, probabilmente uno scoppio all’interno dello stabilimento siderurgico. E poi al risveglio tutta la zona era ricoperta da una coltre di fumo. Assai poco rassicurante, in verità, nonostante tutte le parole spese negli ultimi mesi.

«I fumi scuri – spiega Coletta – si sono sprigionati da tutti i camini, ma in particolare dal sei. Oltre al boato e i fumi, l’aria nei pressi dell’eco-mostro era irrespirabile». E così per l’ennesima volta la situazione della Sider torna sotto la lente: in quella zona, infatti, vivono ormai centinaia di famiglie e le paure sono quindi più che fondate.

«Tutto questo – spiega Coletta – a soli pochi giorni della visita dei vertici delle Ferriere Nord-Gruppo Pittini alle commissioni IV e VI del consiglio comunale del capoluogo di regione. A seguito della quale il comunicato stampa rilasciato parla di emissioni addirittura 100  volte sotto i valori limiti. Chiediamo che le commissioni interessate rendano immediatamente pubblici i dati in loro possesso; inoltre riteniamo che il Gruppo Pittini più che tranquillizzare il consiglio comunale avrebbe dovuto tranquillizzare la popolazione rendendosi finalmente disponibile a un incontro pubblico nel quale poter confrontare i dati.  Paventiamo che l’incontro con l’amministrazione comunale sia stato piuttosto teso ad altre richieste come un possibile ampliamento delle attività. Se così non è ci diano subito rassicurazioni. Ora aspettiamo fiduciosi di capire se a mentire sui dati sia l’Arpab o i proprietari dell’Azienda, delle due l’una».

E la verità è che vicende come quella di Fenice o, per uscire fuori dai nostri confini, come quella della Montedison a Chieti, non gettano una buona luce sugli enti che dovrebbero controllare. I silenzi, gli interventi mancati e i troppi interrogativi lasciati sospesi non permettono più ai cittadini di fidarsi di chi dovrebbe controllare. E poi si sente un boato e l’aria diventa irrespirabile: come fare a fidarsi di chi dice che l’inquinamento è sotto controllo?

a.giacummo@luedi.it

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE