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«HO APPRESO gli esiti dei lavori della giuria del Premio Basilicata – Sezione saggistica. Essa ha deliberato di assegnarmi un premio di consolazione. Ringrazio quei giurati che hanno sfogliato il mio libro, e quegli altri per essersi soffermati sulle pagine con attenzione. Ringrazio anche il Comune di Viggiano per la sua generosità, nel contempo confermo al Sindaco la mia stima di amministratore. Ciò posto, comunico di non accettare tale premio offensivo. A tutti confermo il mio amore per la mia terra, la mia dedizione a guardare alle radici della sua cultura, la mia rinnovata amarezza, una in più, per essere tornato a Lei. Mi conforta soltanto la certezza di aver dedicato il mio lavoro alla gente lucana». Fa scalpore quanto affermato, attraverso una nota stampa, dal Professore Angelo Lucano Larotonda. Il rifiuto di un premio di consolazione al Premio Basilicata di uno dei massimi esperti di cinema e storia della Basilicata apre a dir poco un piccolo caso letterario, senza precedenti fino ad ora per il prestigioso premio lucano.
Stando ai bene informati, Larotonda sarebbe stato penalizzato nella scelta delle premiazioni da una serie di fattori che non sono stati pienamente considerati.
Qualcuno in giuria non ha dato il giusto peso al lavoro di Larotonda (“Feste Lucane Genealogia di una Identità”, Edigrafema edizioni) che era stato concepito anche con quattro schede di approfondimento che qualcuno pare abbia inteso come un lavoro svolto a quattro mani. Certo è che c’è stata molta indecisione sulla scelta finale e qualche perplessità anche rispetto al fatto che pareva abbastanza scontato che Larotonda non avrebbe mai accettato un premio di consolazione, come poi in effetti è accaduto con il comunicato diramato nella giornata di ieri.
Solo per la cronaca, il Presidente della giuria Cosimo Damiano Fonseca insieme agli altri giurati – Adriano Giannola, Lilia Costabile, Giampaolo D’Andrea, Domenicantonio Fausto, Rocco Brancati, Aldo Morlino, Anna Maria Rao, Patrick Suglia, Antonio Lerra e Francesco Saverio Lioi – ha scelto Adriano Viarengo con il volume “Franco Venturi, politica e storia nel Novecento”, Carocci editore per il Premio di Saggistica storica nazionale.
Il premio di Saggistica storica lucana intitolato alla memoria di Tommaso Pedìo è stato assegnato a Giuseppe P. Riccardi per il libro “Paradigmi di una crisi. Genesi ed esiti della congiuntura agraria nella Basilicata di fine Ottocento” Editrice Ermes.
Una segnalazione nell’ambito della Saggistica storica lucana è andata al libro di Donato Giordano “Monaci, cavalieri e pellegrini al Santuario di Picciano”, Altrimedia Edizioni.
Il Premio Città di Potenza è stato assegnato ex aequo alle tesi di dottorato discusse nell’Università degli Studi di Basilicata da Marilena De Cunto (“La città di Potenza in età moderna. Il ruolo dei Loffredo”) e a Donatella Gerardi ( “I documenti del Monastero di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso”). Il Premio di Economia politica e Diritto dell’Economia, infine, stato assegnato a Alessandro Angelo Persico per il libro dal titolo “Pasquale Saraceno. Un progetto per l’Italia”, Rubbettino edizioni.
Infine, venerdì 9 la giuria della sezione di Narrativa e Letteratura spirituale presieduta da Ermanno Paccagnini decreterà i vincitori delle altre sezioni.

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