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GROTTOLE – Il generale italiano Salvatore Farina è stato nominato a capo della Kfor, la Forza Nato in Kosovo.

Domani il generale Farina, con una cerimonia ufficiale che avrà luogo presso il Quartier generale della Nato a Pristina, prenderà il posto del generale tedesco Voelker Halbauer, che ha concluso il suo mandato di un anno.

Il contingente italiano della Kfor conta circa 500 uomini ed è il terzo più numeroso dopo quelli tedesco e americano. Tra i più stretti collaboratori di Farina c’è anche il Maggiore lucano, originario di Grottole, Giuseppe Amato, autore del libro “L’eco dei miei passi a Kabul” (Mursia Editore, collana Testimonianze fra cronaca e storia), che ha già operato in terra balcanica nell’ambito dell’Operazione Nato “Joint Forge” in Bosnia Erzegovina. La Kosovo Force (Kfor) è una forza militare internazionale a cui partecipano 31 Nazioni di cui 23 nazioni Nato e 8 nazioni non-Nato, per un totale di circa 5.000 uomini.

La sua missione è quella di contribuire a creare un ambiente sicuro e garantire la sicurezza e l’ordine pubblico; sostenere e coordinare lo sforzo umanitario della comunità internazionale e la convivenza civile; sostenere lo sviluppo di un Kosovo stabile, democratico, multietnico e pacifico; garantire lo sviluppo delle Forze di Sicurezza kosovare. Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008. In sede Nato la missione è stata denominata “Operazione Joint Guardian” e alla fine del 2004 ha preso il nome di “Operazione Joint Enterprise”. La Kfor entrò in Kosovo il 12 giugno 1999 su mandato delle Nazioni unite, due giorni dopo l’adozione, da parte del Consiglio di Sicurezza, della Risoluzione 1244. All’epoca, il Kosovo stava affrontando una grave crisi umanitaria, con scontri quotidiani tra le forze militari della Repubblica Federale di Jugoslavia e le forze paramilitari dell’Ustria Çlirimtare e Kosovës” (Uck, l’Esercito di liberazione del Kosovo). La tensione tra i gruppi etnici era molto alta, così come era alto il numero delle vittime degli scontri con quasi un milione di profughi che avevano lasciato la regione.

Il generale Salvatore Farina, nato a Gallipoli (Le), è stato impegnato in Bosnia nelle fasi più intense dell’Operazione Joint Endeavour” sotto la guida della Nato a Sarajevo e Mostar; è stato anche il Capo del Centro Operativo Interforze presso lo Stato Maggiore della Difesa e, in tale veste, ha pianificato e diretto tutte le operazioni militari delle nostre Forze armate in Bosnia, Albania, Macedonia, Kosovo, Timor Est. Ha comandato il I Reggimento Trasmissioni del Comando Nrdc-IT a Milano; è stato Capo Ufficio Pianificazione Generale dello Stato Maggiore dell’Esercito a Roma e, successivamente, ha prestato servizio nella sede dell’Ambasciata italiana a Londra, in qualità di Addetto Militare. Dal 2008 Farina è in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa prima con l’incarico di vice vapo III Reparto responsabile della Pianificazione Generale in ambito Interforze e, successivamente promosso Generale di Divisione, come Capo del III Reparto –Politica Militare e Pianificazione. È laureato in Scienze strategiche, ingegneria elettrotecnica, politica internazionale e relazioni diplomatiche e ha conseguito un master in “Defence Resource Management” presso l’Istituto della Difesa Usa in Monterey -California, Ha pubblicato articoli su varie riviste specializzate in tema di difesa in Italia e nel Regno Unito.

provinciamt@luedi.it 

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