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Un aspetto poco noto dell’universalità del culto all’estero di S. Francesco di Paola è costituito dall’essere il santo titolare di una chiesa cattedrale, ovvero di una chiesa che, a motivo della presenza della cattedra del vescovo, è la “chiesa madre” di una diocesi. Ad avere tale privilegio è l’arcidiocesi metropolitana di Pelotas, nello stato del Rio Grande do Sul (Brasile) che, nell’anno appena trascorso, ha ricordato il bicentenario della sua dedicazione. Per tale ricorrenza è stato significativamente scelto come tema delle celebrazioni l’iscrizione che si legge nella cupola: Sancte Francisce protege ac defende hanc civitatem tuam (“San Francesco proteggi e difendi questa tua città”). Il 1° luglio, giorno della festa, si è svolta dapprima una processione motorizzata che, partendo dalla cattedrale, ha tra l’altro toccato anche gli altri luoghi istituzionali dedicati al Patrono della Calabria, come il Seminario e l’Ospedale (Hospital Universitario Smons. Jacinto Bergmann. Successivamente, durante la solenne concelebrazione eucaristica, è stata scoperta una targa ricordo, in parallelo a quella collocata nel 1912 per il primo centenario della dedicazione della cattedrale. L’atto giuridico alla base di questa intitolazione risale al 18 agosto 1812, quando il vescovo di Rio de Janeiro, mons. Josè Caetano da Silva Coutinho, elevò a sede parrocchiale una piccola cappella dedicata al Santo calabrese, realizzata sulle sponde del canale di São Gonçalo. La scelta di dedicare questa cappellina a S. Francesco era legata al memorabile evento del 2 aprile 1776, giorno della sua memoria liturgica, quando gli Spagnoli furono espulsi dallo stato del Rio Grande. Alla guida della nuova parrocchia fu nominato P. Felicio Joaquim da Costa Pereira (1777-1818), che fu quindi il primo parroco di Pelotas. Dopo essersi insediato (13 ottobre), si diede subito da fare per individuare un terreno su cui edificare la chiesa (m. 6,60 x 13,20). Con la fine della presenza spagnola, il capitano Antonio Gomes de Carvalho aveva chiesto al vescovo di Rio di poter erigere a Mostardas, una cittadina situata sull’istmo tra la costa e la retrostante Laguna dos Patos, una cappella e collocarvi una statua lignea di S. Francesco che aveva portato con sé, quando aveva lasciato la Colonia del Sacramento. Non essendo riuscito nel suo intento, prima di morire, lasciò il simulacro a Donna Florencia Maria del Pilar, anch’essa originaria di Sacramento. Mentre a Pelotas fervevano i lavori per l’erigenda chiesa, P. Felicio, a bordo di una barca condotta da un algerino, si mise alla ricerca di una statua del Santo, fino a quando non la trovò in casa di Donna Florencia che fu ben lieta di donarla alla nuova parrocchia, in quanto si stava per realizzare l’antico sogno del capitano Gomes de Carvalho. Trasferita da Mostardas a Pelotas, il 23 dicembre 1813 la statua fu collocata sul fastigio dell’altare maggiore. Col passare degli anni, la parrocchia di Pelotas è andata crescendo, tanto che nel 1910 fu elevata a sede vescovile e, di pari passo, l’antica chiesa parrocchiale fu elevata a cattedrale della nuova diocesi. Essendo divenuta insufficiente, nell’immediato dopo guerra (1947-1948), sotto l’episcopato di mons. Antonio Zattera, è stata sottoposta ad ingenti lavori di ingrandimento, attraverso il prolungamento delle navate, la realizzazione di una nuova facciata e di una grande cupola, che fu decorata da alcuni maestri italiani come Aldo Locatelli, Emilio Sessa e Adolfo Gardoni. La chiesa fu riaperta al culto il 19 marzo 1950, mentre il 13 aprile 2011, avendo Benedetto XVI eretto la Provincia Ecclesiastica di Pelotas, è stata elevata a Chiesa Metropolitana la sede vescovile di Pelotas e, di conseguenza, l’antica chiesa parrocchiale fondata nel lontano 1812 è divenuta a livello mondiale la prima cattedrale metropolitana ad avere S. Francesco di Paola come santo titolare. 

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