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«Per prevenire servono risorse, ci vorrebbero 10 milioni all’anno solo di manuitenzione ordinaria, bitumazione, pulizia cunette, sicurezza. Ma non può bastare solo la Provincia». Angelo Garbellano traccia la mappa delle strade della provincia di Matera, gli interventi previsti per oltre 4,5 milioni grazie all’avanzo di amministrazione, i soldi per il dissesto idrogeologico per circa 20 milioni per interventi strutturali in particolare per i Comuni della montagna materana e altri interventi per circa 5 milioni per Accettura, Stigliano e Cirigliano per i fondi che derivano dal petrolio.

L’impegno in campo per le strade, nell’emergenza continue di queste ore, è forte ma non può bastare se si vorranno davvero evitare altri episodi in futuro.

«Il problema per il futuro sarà l’ordinario, qualcuno dovrà pensarci. Io non amo il gioco dello scaricabarile, dico però che la Provincia ha fatto ciò che ha potuto in ogni occasione. Ma c’è bisogna anche del Governo, dei fondi del Ministero delle Infrastrutture e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, oppure si destinino i fondi per le royalties vincolandoli alla manutenzione ordinaria delle strade. Così anche la Regione potrebbe fare la sua parte».

Poi si entra nel vivo della questione. Si inizia dall’area che oggi viene monitorata maggiormente, che presenta più criticità: «si tratta dell’area della montagna materana, paesi come Accettura, Stigliano, Cirigliano. Lì nuove emergenze possono portare dei problemi, ci sono degli interventi strutturali previsti ma servirà ancora qualche mese, speriamo che non si ripetano situazioni emergenziali. Sabato abbiamo chiuso la Salandrella verso San Mauro, quel reticolo di strade provinciali è attentamente monitorato».

Quanto ai rischi di popolazioni isolate Garbellano aggiunge: «non ci sono situazioni particolari ma possono esserci singoli casi. Ad esempio sono venuto per caso a sapere di una famiglia di Tursi (in contrada Marone, ndr) che per una frana non può mandare i figli a scuola perchè lo scuolabus lì dove sono non passa più. Una notizia che mi ha colpito come cittadino e come genitore prima ancora che come assessore e di cui mi sono vergognato». Parole che garantiscono un intervento immediato per superare quest’impasse.

Se poi ci si sposta dall’altra parte dove ci sono stati i problemi maggiori tra Craco e Pisticci per la viabilità Garbellano aggiunge: «lì abbiamo preso un ponte in ferro, presto lo poggeremo sui piloni che stanno per essere predisposti, il ponte Cavone dovrebbe essere percorribile ad inizio del nuovo anno. Si tratta di interventi strutturali che dovrebbero permettere nuovamente all’area di essere percorribile.

Quanto all’area jonica su 175 e 380 non abbiamo avuto problemi e non c’è stato bisogno neanche di una chiusura per poche ore. Qualcosa è emerso sulla Cavonica ma stiamo provvedendo a piccoli interventi con la ditta che ha fatto i lavori per superare qualche dosso e qualche avvallamento».

Poi il caso Montescaglioso che Garbellano può ben spiegare e tiene a fare un’ennesima precisazione: «voglio ribadire che Montescaglioso non è mai stata isolata, non rischia di esserlo. Non è quella la situazione. La strada interessata dalla frana è area comunale e anche io all’unità di crisi voglio capire cosa è successo e perchè. Ma intanto bisogna garantire la viabilità.

Ora ci sono due strade come la Carrera -Montescaglioso che va verso la jonica e su cui oggi (ieri per chi legge, ndr) sono iniziati i lavori di messa in sicurezza, bitumazione e pulizia. Stessa cosa succederà entro pochi giorni anche per la Messapica dove si faranno altri piccoli interventi. Come collegamento ci sono anche la Montescaglioso -Matera che viene monitorata ma non presenta criticità particolari e la Matera-Ginosa».

Per concludere Matera «dove le questioni più grosse riguardano la Matera-Gravina, la Matera-Matera Sud e la Matera-Picciano ma su queste interverremo con i soldi dell’avanzo di amministrazione.

Io spero che non ci siano altri alluvioni. Le emergenze le stiamo affrontando tutte quante. Adesso però va chiarita la questione della manutenzione ordinaria. Solo così si può fare prevenzione. Trascuratezza del passato? Quella certamente c’è stata, ma se non ci sono le risorse è tutto più difficile».

p.quarto@luedi.it

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