X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

IL DATO di cronaca è che questo pomeriggio, alle ore 18, piazza Adriatico cambierà nome. Non un nome casuale, ovviamente, ma una titolazione che rende onore e merito. Da questo pomeriggio sarà piazza don Pinuccio Lattuchella.
Una stele di roccia proprio di fronte all’ingresso di quella che è sempre stata la “sua” chiesa ricorderà nome, gesta e valore di “un piccolo grande uomo”.
Sarà scoperta, poi il vescovo metropolita, monsignor Agostino Superbo, celebrerà la messa per chiudere degnamente una celebrazione attesa da tanto tempo. Voluta da tutti coloro i quali hanno da sempre manifestato l’esigenza di fermare il tempo e lo spazio per onorare chi ha avuto un grande merito: quello di aver creato una comunità.
L’ho vista la stele, ieri mattina, mi è venuto un colpo al cuore. Sono riaffiorati in un attimo mille e più ricordi. Soprattutto si è acuito il dolore di una perdita che per chi, come me, è cresciuto anche grazie agli insegnamenti di Donpi, è stata assai pesante.
Accadrà anche ai tanti che parteciperanno alla manifestazione di questo pomeriggio, quando formalmente sarà riconosciuta l’importanza dell’opera e dei gesti di un sacerdote amato da tutti.
Se poi ci si guarda intorno, come si fa a non pensare che sia tutto riconducibile al prete originario di Pignola?
Partiamo dalla chiesa, che Dio solo sa con quanta forza l’abbia desiderata e con quale entusiasmo l’abbia consegnata alla sua comunità, dopo aver iniziato la sua opera in un container e proseguita in un prefabbricato: è l’emblema stesso di una crescita.
La struttura porta il nome della santa preferita da Donpi, protettrice della musica. Conseguentemente si pensa al coro (che lui ebbe l’ardire di far esibire davanti a Papa Woityla) o ai tanti giovani che amava vedere uniti e festanti in un oratorio o riuniti in un auditorium a discutere. Inutile girarci attorno, tutto quello che ruota attorno alla “vita” di Poggio Tre Galli richiama a lui. Da stasera anche la piazza, per il ricordo che non tramonterà mai.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE