X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

LOCRI (Reggio Calabria) – Una pistola a tamburo nei bagni dell’Istituto alberghiero di Locri. E’ quanto hanno dovuto accertare gli uomini del commissariato di Polizia di Siderno dopo la chiamata di una delle persone addette alle pulizie, che si è trovata l’arma incastrata nello sciacquone del water. Una sorpresa per tutti, forze dell’ordine e personale docente. Neppure le scuole quindi sono esenti dalle infiltrazioni della criminalità che a questo punto, pare ovvio, arrivano ad utilizzare le sedi degli istituti scolastici per nascondere armi o magari anche altro, ritenendoli luoghi sicuri e al di fuori dei controlli ordinari delle forze dell’ordine. La scoperta della rivoltella risale a circa un mese e mezzo fa, ma solo adesso se ne è avuto notizia, una circostanza che è stata ben celata tanto dagli inquirenti, che stanno cercando di capire a chi possa appartenere la pistola, tanto dal corpo insegnanti e amministrativo della scuola di Locri che non ha voluto creare panico tra gli studenti e i genitori (l’arma è stata rinvenuta nel pieno delle attività didattiche) e allo stesso tempo non ha voluto esporre pubblicamente il nome dell’istituto per un fatto così negativo. Non è comunque sull’Alberghiero di Locri, da sempre eccellenza del territorio, che si vuole scavare per capire da dove possa essere arrivata la pistola trovata nei bagni della scuola, bensì è sulle persone che la frequentano, o su quelle che pur non frequentandola ne hanno libero accesso, che si concentrano le indagini della polizia. Infatti gli uomini del commissariato di Siderno, diretti da Carmine Soriente, hanno subito inviato l’arma al Ris di Messina per tentare di capire se sia possibile risalire a delle impronte digitali oppure avere indicazioni su eventuali tracce biologiche o di altro genere che possano indirizzare gli investigatori verso la persona che ha nascosto la pistola. Ma gli inquirenti vogliono anche capire se l’arma rinvenuta a Locri sia compatibile con qualche fatto di sangue o con dei danneggiamenti avvenuti nel territorio della Locride negli ultimi anni. 

C’è a ricordare che l’Alberghiero di Locri è frequentato da studenti e personale che proviene da tutto il comprensorio, quindi si dovrebbero concentrare su una vasta cerchia di persone. Ma da quanto trapelato ci sarebbero già dei sospetti che però dovranno essere poi suffragati dalle attività di indagine e dagli esiti degli accertamenti sull’arma. Sono diversi i soggetti gravitanti nell’ambito della criminalità locale, tanto di Locri quanto di altri paesi, che gli investigatori starebbero tenendo sotto controllo. Un’altra ipotesi al vaglio di chi conduce le indagini è che la pistola non sia appartenente ad un soggetto che frequentava l’Istituto alberghiero ma che possa essere semplicemente stata custodita da quest’ultimo per agevolare qualcun’altro. Gli agenti di polizia sono però sicuri che possa essere stata nascosta da qualcuno molto vicino agli ambienti della ‘ndrangheta locale. A quanto pare il luogo in cui l’arma è stata ritrovata non sarebbe di libero accesso agli studenti, ma solo al personale dell’Istituto. Tra le attività svolte dagli investigatori anche quella di visionare i filmati delle telecamere che circoscrivono l’Istituto, non è escluso che dai video si possano avere riscontri importanti. Un vicenda complessa che gli uomini del commissariato di Siderno stanno cercando di sbrogliare anche per la gravità del fatto che la pistola non sia stata rinvenuta, come spesso accade, in nascondigli ricavati nelle campagne o nelle abitazioni private, ma dentro una scuola, il fatto è inquietante.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE