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VAL D’GRI – «Essere i protagonisti della vita del proprio territorio». E’ quanto continuano a chiedere alcuni dei Sindaci della Val d’Agri. La modifica del titolo V sicuramente porterà delle conseguenze per il territorio della Val d’Agri, interessato da risorse strategiche quali sono il petrolio e l’acqua. E prima che il territorio del cratere petrolifero si “sgretoli”, gli amministratori sollevano nuovamente i temi chiedendo le risposte da troppo tempo attese. Risposte sulla distribuzione delle royalties e della non attuata legge 40, perché la maggioranza dei Comuni, salvo qualche eccezione, non riesce più a garantire ai residenti, i servizi minimi. Vogliono essere coinvolti concretamente ai tavoli decisionali, dove si programma il futuro delle comunità che rappresentano, stanchi di affidare le loro istanze a delegati che in questi anni hanno dimostrato poco interesse o, nella migliore delle ipotesi, scarsa incisività nel rappresentare, prima di qualsiasi altra cosa, le esigenze colletive e prioritarie della popolazione valligiana. Oggi la Val d’Agri naviga a vista, senza una precisa idea di sviluppo. Per gli amministratori la Val d’Agri, appare «abbandonata all’incertezza del presente e del futuro». Diverse richieste sono rimaste lettera morta: da una più equa distribuzione delle royalties, ad un sistema di selezione occupazionale più trasparente e di un sistema di monitoraggio ambientale più comprensibile. Per i Sindaci, l’obiettivo rimane quello dell’interesse dei propri territori e, in mancanza di risposte certe e immediate, sono pronti anche allo scontro.

 

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