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Marco Percoco è un economista con cuore lucano, sede in Bocconi, esperienza a Londra, origini di Chiaromonte, sguardo globale. Attento ai processi di crescita locali, ai numeri contrappone un approccio che è sempre di grande accoglienza delle risorse umane. E questa è la lista di regali che vorrebbe trovare sotto l’albero della sua città d’adozione, Potenza. Per conoscerlo meglio, basta seguirlo su Twitter (@marcopercoco).

1) Dato il momento, non posso non augurarmi una pronta guarigione. Spero Potenza possa trovare la forza per rialzarsi, non solo da un punto amministrativo, ma anche morale.

2) Mi auguro che la città sappia trovare quell’importante vena di leadership che ha perso nel tempo. Un ruolo di guida economica e di innovazione sociale che possa servire da esempio per la Basilicata e che tutto il Mezzogiorno torni a guardare con ammirazione.

3) Potenza deve coccolare i suoi talenti: giovani imprenditori e studenti. Perchè non si può fare impresa anche in Basilicata? Non lo ha stabilito nessuno. Sono le condizioni di contesto che devono cambiare. La città va governata ed assecondata, ma con idee chiare e volte alla crescita collettiva.

4) Che Potenza diventi finalmente la città dell’inclusione. Un luogo in cui non occorre essere inserito in circoli ristretti ed incrostati per poter avere il giusto riconoscimento per un lavoro svolto, in cui settore pubblico non è più sinonimo di clientelismo, in cui ognuno si sente parte della collettività e possa legittimamente ambire a crescere.

5) Infine vorrei chiedere un miracolo. Che tutti i mostri e le brutture di cemento che si sono accumulati in questi 30 anni possano sparire all’improvviso e portare con loro tutta la speculazione edilizia che ha distrutto la nostra città.

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