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Dà il cambio ammettendo che un po’ di logorio l’ha accumulato. È il minimo. Non è l’unica sensazione che avverte Mauro Fiorentino, rettore dell’Università della Basilicata ancora per qualche giorno.

Il 1 ottobre gli subentrerà Aurelia Sole. «Me ne vado con un senso di vuoto del Mezzogiorno, di interlocuzioni fasulle, di pregiudizi distorti sul piano territoriale».

Alla sovversione dei quali potrà ora dedicarsi recuperando il suo ruolo di intellettuale. Non facile tenere insieme tutto, la visione politica, l’orizzonte della ricerca, le necessità quotidiane della gestione.

Sul ruolo delle università nel Mezzogiorno potremo leggere il pensiero di Fiorentino nel prossimo rapporto economico Svimez. Ma un punto è ben noto e ampiamente ripetuto nelle interlocuzioni pubbliche che Fiorentino ha svolto nel corso degli anni: la tecnocrazia italiana degli ultimi anni ha svilito i processi che andavano curati nell’emancipazione e nello sviluppo, soprattutto qui a Sud.

Gran fiducia nella università della Basilicata e nel lavoro che si appresta a svolgere la professoressa Sole con la quale c’è continuità, se non altro di dipartimento.

Sa bene che verosimilmente la neo rettora si avvierà su strade di cambiamento.

I migliori auguri a Fiorentino (che, ovviamente, rimane all’Università e conserva la presidenza del Conservatorio di Potenza) e la riconoscenza per un gran gesto di stile verso questo giornale (e dunque verso l’informazione) di cui gli siamo grati.

l.s.

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