X
<
>

L'Unical di Cosenza

Condividi:
4 minuti per la lettura

COSENZA – Tra i docenti dell’Unical, vittime del presunto raggiro messo su da una settantina di studenti con la complicità di una tutor e tre segretarie, sentiti dal pm Antonio Bruno Tridico durante le indagini di “Centodieci e lode”, c’è anche Franco Crispini, ex preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. Il caso che lo riguarda è piuttosto singolare e ve ne abbiamo dato anticipazione un mese fa. In alcuni statini attestanti il superamento dell’esame di “Storia della Filosofia” compare la sua firma falsificata. Ebbene, Crispini non solo ha disconosciuto quella firma ma ha aggiunto che in quel periodo era già in pensione. Un errore grossolano da chi avrebbe artefatto la firma dell’ex preside, per la pubblica accusa la prova del raggiro. E’ quanto riporta oggi, con un servizio di Roberto Grandinetti, “Il Quotidiano della Calabria” nelle pagine di Cosenza.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE
NEL FASCICOLO AD AGGIORNAMENTO DINAMICO
SULL’OPERAZIONE CENTODIECI E LODE

Negli atti d’indagine di “Centodieci e lode” sono state inserite le dichiarazioni di Crispini sentito in merito nell’ufficio del pm Tridico, alla presenza degli agenti della Digos Franco Gagliardi e Luigi Morrone, il 13 settembre dello scorso anno, alle 10.30. Il professore ha ricordato di essere stato ordinario di Storia della Filosofia e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dal 1991 fino al 2006 e di essere in quiescenza dal 1 novembre del 2011. «Fino al periodo in cui ho svolto le mie attività, tra cui gli esami, il sistema – ha detto Crispini al pm Tridico – prevedeva la compilazione di uno statino in più parti, comprendendo fra queste i dati anagrafici del candidato, le domande d’esame, la materia, le firme del presidente e dei commissari, la firma dello studente nonchè il voto conseguito. Al termine dell’esame – aggiunse l’ex preside – gli statini venivano raccolti e inoltrati alla segreteria perchè venissero caricati nel sistema informatico “Uniwex”… Per quanto riguarda la firma sul libretto personale dello studente molte volte – ha ricordato Crispini nel corso di quell’interrogatorio inserito nel corposo fascicolo di “Centodieci e lode” – mi capitava di firmarlo personalmente e altre volte da chi mi assisteva nel corso dell’esame».

Ritorniamo all’interrogatorio di Crispini e al disconoscimento delle firme sugli statini. Tridico gliene sottopose due in particolare. Il primo porta la data del 22 novembre del 2006 e attesta il superamento dell’esame, con votazione 28/30,  di una indagata, di Cosenza. Ebbene l’ex preside della Facoltà di Lettere e Filosofia ha detto: «Non solo non riconosco come mia la firma apposta sullo statino che mi viene esibito, ma altresì escludo che in quella data io abbia tenuto una seduta di esame per il semplice motivo che ero già fuori ruolo, ovvero in quiescenza dal primo novembre 2006. Visionando invece – aggiunse – il libretto universitario noto una imitazione attendibile della mia firma ma escludo che questa sia la mia, considerato il fatto, come dicevo prima, che non essendo in servizio nemmeno potevo tenere una seduta d’esame».

Il secondo statino è datato 12 luglio 2007 e accerta il superamento, da parte di una indagata di Crotone, della stessa materia col voto di 25/30. Anche in questo caso Crispini ha detto che la firma apposta non è la sua: «Tra l’altro, ripeto ancora, non potevo – ha aggiunto – aver firmato nè sostenuto esami perchè ero in pensione già da quasi un anno. La firma apposta sul libretto personale non reca – ha detto anche in questo secondo caso – non reca sicuramente la mia firma nè so dire di chi sia». 

L’INDAGATO ECCELLENTE. Nel corso di un interrogatorio un docente Unical ha riferito a Tridico che qualcuno ha utilizzato il suo “token” (la chiavetta Usb a esclusivo uso del professore) per registrare l’avvenuto superamento dell’esame su “Uniwex”. A  beneficiarne uno studente al di sopra di ogni sospetto, che qui chiameremo “indagato X”, sul quale si stanno concentrando le nuove indagini del pm. Il docente in questione è Felice Cimatti, docente di “Filosofia della mente”, noto anche come conduttore radiofonico della Rai. E’ stato sentito, sempre in qualità di parte lesa, lo scorso 21 maggio, da Tridico e dagli agenti della Digos Franco Cassano e Luigi Morrone. Anche le sue dichiarazioni sono state inserite negli atti di “Centodieci e lode”. «Non ricordo – ha detto il docente in merito alla posizione “dell’indagato X” – di aver fatto l’esame allo studente … essendo passati molti anni. La circostanza che lei (il riferimento è al pm Tridico, ndr) mi riferisce dell’assenza dello statino cartaceo dell’esame di “Filosofia della mente mod. A” rende molto probabile la circostanza che lo studente, peraltro da me conosciuto in quanto personaggio famoso, non ha mai effettuato l’esame. Il fatto anomalo dell’inserimento in “Uniwex” si può giustificare con la circostanza che essendo da poco entrato in funzione il sistema della registrazione con il “token” (che io lasciavo incustodito nel cassetto della mia stanza) qualcuno può averlo utilizzato per la registrazione dell’esame…  Per mia prassi – ha spiegato Cimatti – gli inserimenti in “Uniwex” vengono da me fatti lo stesso giorno di svolgimento della seduta di esame e comunque non oltre due giorni dalla data di esame. A questo punto – ha concluso – aumentano le mie perplessità circa le equipollenze che gli sono state riconosciute (il riferimento è sempre all’indagato X, ndr) poichè alcuni esami non li avrei sicuramente approvati».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE