X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

 

NEI giorni più delicati per l’Unical, sottoposta alla ribalta mediatica e dilaniata da polemiche interne per l’inchiesta sugli esami falsi, l’ateneo di Arcavacata si trova ad affrontare la campagna elettorale per il più delicato snodo di gestione e indirizzo dell’università. La corsa per il Senato Accademico (quella ufficiale, naturalmente) prende il via e durerà cinque giorni scarsi, perché il 25 saremo già in silenzio elettorale e per lunedì è prevista l’ultima assemblea, prima della due giorni di voto (26 e 27 settembre). E’ la prima volta che si vota dopo la riforma dello statuto che ha cambiato la composizione dell’organismo. Venti i candidati per la rappresentanza di professori e di ricercatori e 4 per la componente del personale tecnico – amministrativo. In tutto i seggi da coprire in questa tornata sono 17: 15 per i docenti  e 2 per il personale tecnico amministrativo.

DOCENTI – Il regolamento elettorale prevede una serie di vincoli. Obbligata è l’elezione di sette tra i futuri direttori di dipartimento, di almeno un docente associato e di un ricercatore, di almeno un rappresentante per ciascuna delle cinque macroaree scientifico – disciplinari indicate dallo Statuto. In attesa che l’ateneo le renda ufficiali, al termine della verifica dei requisiti, ecco quali dovrebbero essere le candidature. Per l’area “Scienze” corrono Nicola Leone (direttore del dipartimento di Matematica e informatica), Riccardo Barberi (direttore di Fisica), Mauro Ghedini (ordinario di Chimica), Silvia Mazzuca (professore associato, botanica generale); per l’area “Scienze della Vita” sono candidati Cesare Indiveri (ordinario di biochimica) e Vincenzo Pezzi (ordinario di biologia applicata); per l’area “Tecnologia” concorrono Paolo Veltri (direttore del dipartimento di Ingegnerie Civile); Sergio Greco (direttore di Informatica, modellistica e sistemistica); Girolamo Giordano (direttore di Ingegneria per l’Ambiente e il territorio e Ingegneria chimica); Sergio Bova (direttore del dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica e gestionale), Massimo Migliori (ricercatore, ingegneria chimica e industriale); ancora, per l’area “Umanistica” sono candidati Giuseppe Roma (ordinario di Archeologia cristiana e medievale), Roberto Guarasci (ordinario di Archivistica, bibliografia e biblioteconomia); Claudia Stancati (associato di Filosofia e teoria dei linguaggi), infine per l’area “Scienze sociali” ci sono Ivar Massabò (direttore del dipartimento di Scienze economiche, statistiche e finanziarie), Franco Rubino (direttore di Scienze aziendali e giuridiche), Piero Fantozzi (direttore di Scienze politiche e sociali), Silvio Gambino (ordinario di Diritto pubblico comparato), Enrico Caterini (ordinario di Diritto privato), Fernando Puzzo (ricercatore di Diritto pubblico). I senatori uscenti che puntano alla riconferma sono tre: Veltri, Rubino e Roma.

I collegi, come detto, saranno due e ogni professore e ricercatore dovrà esprimere due preferenze. L’una per i direttori: qui, per i sette seggi, concorrono Veltri, Rubino, Leone, Massabò, Barberi, Giordano, Greco, Fantozzi. L’altra invece per professori e ricercatori. Sergio Bova, pur essendo direttore di dipartimento, concorrerà in questo secondo collegio. Risulteranno eletti innanzitutto il ricercatore e l’associato che avranno ottenuto più voti e poi i sei, tra professori e ricercatori, più votati, facendo in modo che nell’ambito dei 15 posti da assegnare, risultino rappresentate tutte le macroaree disciplinari previste.

In queste ore si stanno definendo gli ultimi accordi. I candidati viaggeranno in buona parte in ticket: secondo le indiscrezioni, saranno votati in coppia Bova e Greco, Fantozzi e Guarasci, Leone e Indiveri, Massabò e Caterini, con Veltri, Rubino e Gambino che dovrebbero trovare sostegno invece nell’ampio bacino elettorale dell’area umanistica.

Sul fronte dei programmi, ieri sul web Riccardo Barberi ha pubblicato il suo, che reca anche la firma di altri tre direttori di dipartimento (Fantozzi, Greco e Massabò) e dell’ordinario Mauro Ghedini. La «proposta di lavoro» è suddivisa in sei punti: centralità degli studenti, rilancio del campus universitario, priorità della ricerca e dell’internazionalizzazione, efficacia dell’offerta e dell’azione didattica, monitoraggio e valutazione per la ripartizione delle risorse, efficacia del modulo dipartimentale, organizzazione amministrativa interna. «Le recenti vicende sulla vulnerabilità del sistema di gestione della didattica – si legge nell’ultimo punto, con riferimento all’inchiesta sui presunti statini falsi – hanno posto all’attenzione dei più la necessità, non più procrastinabile, di una profonda revisione dell’organizzazione dei processi amministrativi e delle responsabilità gestionali e di governance, così come la rilevanza e la delicatezza dei servizi tecnologici alla base del loro funzionamento».

PERSONALE AMMINISTRATIVO E TECNICO – I candidati sono saliti a quattro, che dovranno contendersi due seggi: a Laura Pantusa (Cgil), Gianluca Scarpelli (Uil), Marcello Fiore (candidato indipendente, che ieri ha incassato il sostegno di Csa Cisal, Usb pubblico impiego, Confsal Federazione Snals), si è aggiunto anche il candidato della Cisl Battista Forte, segretario del corso di laurea in Scienze dell’educazione. 

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE