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POTENZA – «Siamo in attesa di avere notizie da Roma», di capire se vedrà la luce il decreto dedicato agli enti locali. 

Il testo su cui alcuni parlamentari e i tecnici di Palazzo Chigi stanno lavorando dovrebbe modificare l’iter per ripianare il disavanzo, assegnando ai comuni capoluogo di provincia almeno cinque anni di tempo, invece degli attuali due. Un intervento simile – sollecitato da diverse amministrazioni d’Italia – consegnerebbe alla città di Potenza la speranza di poter superare il default. Solo spalmando su più anni il debito, infatti, il contributo necessario per chiudere in pareggio i conti comunali sarebbe sostenibile da parte della Regione. 

È di almeno 42 milioni il contributo necessario che oggi la bozza di bilancio di previsione del Comune prevede spalmato su due anni.
Ma il presidente della Regione Marcello Pittella, con cui l’interlocuzione di Palazzo di Città è costante, ha già spiegato che sarebbe impossibile per viale Verrastro assecondare una simile previsione. Cosa diversa, invece, immaginare lo stesso contributo diviso in più annualità. 

Al momento da Roma non arrivano conferme. La politica cittadina ha chiesto ai propri referenti romani di fare pressione. 

«Sollecitiamo continuamente, osserviamo e dialoghiamo con tutti», spiega il sindaco Dario De Luca. Ma per avere un quadro chiaro serve ancora qualche giorno.
La tempistica è un fattore fondamentale. L’intervento normativo sugli enti locali dovrebbe arrivare prima delle elezioni amministrative di maggio. Ma il Comune di Potenza deve approvare il bilancio di previsione in pareggio entro il 29 aprile. 

«Siamo completamente concentrati su questo, sul bilancio. È una partita troppo importante, davvero per altro non dovrebbe esserci spazio», dice De Luca.
Così il sindaco spiega che davvero non c’è tempo per la polemica, da cui, aggiunge, non si lascia coinvolgere. 

«Non capisco come rispetto al problema enorme del bilancio che dobbiamo affrontare si possa continuare a litigare o a pensare a certe cose».
Da qualche settimana lo scontro tra i due schieramenti (e all’interno di ogni coalizione) si è fatto più duro. 

Dopo la firma del documento dei 24 – il testo di sostegno al sindaco firmato dal centrosinistra, più Popolari per l’Italia – non sembra essersi risolta l’instabilità politica con cui era partita la legislatura, a causa dell’anatra zoppa (maggioranza in aula al centrosinistra e governo sostenuto dal centrodestra). 

«I risultati ottenuti in questo anno – scriveva ieri in una nota Antonio Pesarini (gruppo misto) – al netto dei problemi economici con i quali tra l’altro anche le precedenti amministrazioni si sono dovute confrontare, non vanno certo nella direzione di un epocale cambiamento con il quale la nuova giunta si è presentata ai cittadini». 

L’accusa che più di qualche esponente del centrosinistra sta facendo all’amministrazione De Luca riguarda la progettazione della città di domani. «Manca una visione di città – aggiunge Pesarini – un programma che metta nero su bianco cosa fare e quale ruolo dare al capoluogo». Proprio il ruolo di Potenza è da tempo al centro del dibattito cittadino. Ed è la leva su cui l’amministrazone, il sindaco in testa, sta cercando di far leva per ottenere un sostegno economico per la città. I servizi che Potenza eroga – è il senso della rivendicazione – non arrivano certo solo ai residenti. 

«Quando sarà superato lo scoglio dell’approvazione del bilancio – aggiunge Pesarini – bisognerà adoperarsi concretamente per affrontare i problemi del reale, senza procrastinare ulteriormente». 

Ma dopo il bilancio, senza quello scoglio difficile immaginare anche un solo progetto di città.

 

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