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LAMEZIA TERME – Un sit-in e un Consiglio comunale per protestare contro la chiusura del tribunale. Numerose persone si sono ritrovate stamane nei pressi del Palazzo di giustizia dove hanno esposto numerosi striscioni e cartelli contro la soppressione degli uffici giudiziari. L’iniziativa è stata promossa dal comitato civico cittadino ‘Salviamo il tribunale di Lamezia’. Da stamane gli avvocati di Lamezia Terme si astengono dalle udienze. La protesta proseguirà fino al 29 maggio prossimo.   

Sempre in mattinata, è partita in consiglio comunale con l’approvazione all’unanimità del documento deliberato in giunta il 17 maggio, che ora sarà sottoposto anche agli altri 26 civici consessi del lametino, la difesa del tribunale cittadino davanti al quale fino a fine mese sarà presente un sit in permanente (a cui in serata si sono uniti anche i  sindaci del territorio) composto sia da cittadini che dagli avvocati lametini, da ieri ufficialmente in sciopero.

Davanti ai componenti dell’ordine forense in aula il sindaco Speranza ricorda come «il precedente documento approvato dal consiglio comunale sul Tribunale è stato consegnato e fatto conoscere sia al ministro Cancellieri che alla Severino. In seguito abbiamo raccolto e articolato meglio l’idea di far approvare la stessa delibera nei consigli comunali del lametino, partendo dal testo già promosso dal nostro consiglio in precedente ma integrato da quanto emerso dall’interlocuzione con l’ordine degli avvocati».

La paventata chiusura del Tribunale viene così condannata dal primo cittadino di Lamezia perché «basata su criteri che non sono oggettivi, come l’essere capoluogo di provincia, visto che in Parlamento si sta decidendo di accorpare gli enti intermedi, o la definizione dei distretti che non viene rivista in base alle esigenze dei territori. Per questo non parteciperò a nessuna manifestazione in Calabria su questa tematica se prima non si risolverà la problematica che interessa la terza città della Regione, ma anche tutto il comprensorio ed oltre».

Speranza confida che «il testo, che manderemo a tutti gli altri consessi senza specificità localistiche, possa avere un peso specifico a Roma facendosi forza sull’unità di intenti», guardando anche oltre perché «come giunta abbiamo già deliberato di essere disponibili ad impegnarci per eventuali lavori necessari allo stabile. Siamo aperti ad ogni interlocuzione, il 28 incontreremo al Comune il ministro Barca, se sarà possibile, dimostrandoci disponibili a fare ciò anche con tutti gli altri esponenti con cui avremmo la possibilità di interloquire».

Gianfranco Barbieri, presidente dell’ordine degli avvocati, ribadisce che «questo è un problema di tutta la città, non solo dell’avvocatura. Tecnicamente ci sono dei punti deboli su cui poter lavorare, giustificando non solo la permanenza ma anche il rafforzamento del tribunale». 

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