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ROMA (ITALPRESS) – A una settimana dal vertice Cio, la soluzione del caso della violazione della Carta Olimpica, legata alla mancata autonomia del Coni, non si è ancora trovata e l’Italia dello sport rischia grosso. “Mi auguro che si possa fare un decreto prima possibile, prima del 27 ovviamente, quanto meno per far intravedere al Cio l’intenzione di cambiare qualcosa. Anche se io non credo mai che le cose importanti, che hanno complessità nel loro funzionamento, possano mai essere risolte all’ultimo momento. Le cose che hanno complessità richiedono attenzioni, studio e applicazione, e credo abbiano bisogno di una progettazione di una programmazione che anticipi di gran lunga la soluzione; in questo senso proprio la programmazione dell’allenamento insegna molto. Per cui anche questa volta arriveremo con una situazione accomodante, non certo con un progetto per lo sport”. A delineare in modo chiaro la situazione è il presidente della federazione italiana ed europea di pesistica olimpica, Antonio Urso. Una bozza potrebbe salvarci: “La bozza sarebbe semplicemente un salvavita – spiega Urso – Perchè poi il problema bisogna andarlo a trovare e correggere per quello che è il problema, non perchè hai sistemato il salvavita. Io penso semplicemente che sia stata messa a repentaglio una situazione che funzionava e anche bene, erano i risultati stessi che ci dicevano che lo sport italiano era un’eccellenza. Quando una cosa è messa a repentaglio è difficile poter dire verso quale direzione possa andare. Se devo vivere nel concetto della speranza spero ovviamente che questa cosa si possa risolvere, se devo essere obiettivo credo che questa cosa si potrà risolvere solo in parte e comunque in maniera non idonea a quella che è la necessità dello sport di questo momento. Quello che è sicuro è che abbiamo fatto una figuraccia, e che abbiamo perso credibilità. Considerato che in ballo abbiamo anche i Giochi Olimpici di Milano-Cortina, e che ci siamo giocati malissimo la carta delle Olimpiadi a Roma, in ambito Cio forse guardano l’Italia con un diverso occhio”. Secondo il numero uno della Fipe, i Giochi Olimpici, comunque, si faranno “perchè c’è il rischio che, diversamente, possa saltare l’economia giapponese. Probabilmente ragioneranno sulle diverse forme organizzative, protocolli di gara, pubblico, ecc., ma non credo che mettano in discussione la fattibilità dei Giochi perchè penso che una nazione che ha investito così tanto, come ha fatto il Giappone, non si possa permettere di annullarli”. Anche per Urso, infine, una certificazione vaccinale potrebbe essere una soluzione: “Ma se non tutti potranno arrivare vaccinati, credo che comunque verranno adottate tutta una serie di precauzioni. Speriamo di esserci anche noi, noi italiani, e noi pesisti”.
(ITALPRESS).

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