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Si è fatto restituire circa 200.000 euro, in cinque anni, per un prestito di 20.000 euro, con interessi fino al 240 per cento all’anno. Quando però ha chiesto un ulteriore pagamento per sanare presunti errori nei calcoli, la vittima, un imprenditore edile di Cuneo, lo ha denunciato e la Guardia di finanza lo ha arrestato per usura ed estorsione.
In carcere è finito Pietro Lopreiato, di 57 anni, originario della provincia di Vibo Valentia, residente a Carmagnola (Torino), bloccato dalle Fiamme Gialle mentre intascava mille euro dall’imprenditore, vittima dell’usura, quale anticipo sulle ulteriori somme che gli aveva chiesto. La vicenda è cominciata nel 2003 quando l’imprenditore, in grave crisi finanziaria e non potendo chiedere ulteriori prestiti alle banche, si è rivolto a Lopreiato, che gli ha offerto un prestito di 20 mila euro. Da quel momento l’imprenditore è divenuto oggetto di richieste di denaro continue, accompagnate da minacce e pressioni, che lo hanno indotto a restituire in cinque anni circa duecentomila euro. Nonostante la vittima ritenesse di aver saldato il debito, nello scorso febbraio l’usuraio Š tornato a farsi vivo, chiedendo altri 3.500 euro, che gli sarebbero stati ancora dovuti per un presunto errore nei calcoli fatti in precedenza. Lopreiato, ancora una volta, non ha esitato a minacciare l’imprenditore, vantando anche amicizie e frequentazioni con malavitosi. A quel punto, l’imprenditore ha denunciato tutto alla Guardia di Finanza.

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