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SERRA SAN BRUNO – «Vado a prendere le sigarette». Massimo Lampasi, 25 anni, ex sorvegliato speciale, esce dalla sua abitazione in via San Gerolamo alle 18.30. «Torno tra poco», dice alla convivente. La tabaccheria è ubicata a poche centinaia di metri. Serra San Bruno, domenica sera, è semideserta. Fa freddo, ma Massimo a casa non torna. Passano le ore, passa la notte, di lui nessuna traccia. Al mattino la convivente si presenta ai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno per denunciarne la scomparsa. 

Lampasi, malgrado la giovane età, ha avuto già diverse noie con la giustizia. Forse, è la prima ipotesi formulata dagli investigatori, temeva di essere arrestato e, per questo, si sarebbe allontanato volontariamente, magari dopo aver pianificato la fuga con l’ausilio di un complice. Troppo presto per parlare di lupara bianca, che da queste parti storicamente ingurgita giovani che poi diventano fantasmi. D’altronde il capitano Esposito Vangone e i suoi uomini tengono in piedi anche questa ipotesi e non lasciano nulla al caso. Lampasi potrebbe aver pestato i piedi a qualcuno a cui non doveva, potrebbe aver incrociato sul suo cammino la persona sbagliata che gliel’ha fatta pagare. A dare supporto alle investigazioni anche gli agenti del locale Commissariato di polizia agli ordini del dirigente Antonio De Tommaso e le unità cinofile che stanno setacciando l’impervio territorio delle Serre vibonesi.
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