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VALSINNI – La redazione di Vanity Fair ha posto una domanda molto chiara: quali sono i borghi più romantici d’Italia?  Domanda semplice solo in apparenza però, poiché non si chiedeva un generico giudizio estetico, ma un giudizio specifico sulla vena romantica dei luoghi.

Domanda ai massimi esperti del settore, affinché il risultato finale fosse quanto più attendibile. Giornalisti di viaggio più importanti d’Italia, esperti del Club Borghi più Belli d’Italia, l’Associazione Borghi Autentici d’Italia, esperti delle Bandiere Arancioni del Touring Club. Alla fine sono venuti fuori quindici nomi. La bella sorpresa è che tra questi ne compare uno lucano. E’ un bel risultato, considerando la notorietà e l’importanza turistica degli altri. Come Tropea, per esempio. O il fascinoso borgo di Castelmola, che si innalza sulle bellezze di Taormina. O Alberobello, luogo semplicemente unico. Dulcis in fundo, c’è la Basilicata, rappresentata dal borgo di Valsinni. “Un borgo che è poesia –si legge a margine della gallery che ritrae i borghi prescelti– in questo paese tra Basilicata e Calabria. I vicoli medievali ai piedi del Castello dei Morra sono collegati dai gafii, ovvero dei passaggi coperti a volta”. Isabella Morra e la sua triste storia, insomma, continuano ad esercitare un fascino imperituro. Anche tra chi se ne intende, come dimostra il riconoscimento di questa speciale classifica. Negli ultimi anni, come è noto, anche il vicino borgo di Colobraro ha saputo creare attrazione turistica grazie agli spettacoli teatrali itineranti legati alla tradizione del “malocchio”. Una novità di successo, quest’ultima, che ha inevitabilmente messo in ombra il borgo di Valsinni, dove da molto tempo si teneva già una rappresentazione teatrale legata al mondo poetico della poetessa cinquentesca Isabella Morra, resa celebre, come modello letterario, dalla penna del critico idealista Benedetto Croce.  Il riconoscimento di Vanity Fair, in qualche modo, ristabilisce i valori.  Il malocchio è un’attrattiva ben curata che porta turisti e crea interesse; la poesia, però, è un’altra cosa.

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