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VENOSA – Continua il reportage per le vie delle città di Venosa, giorni fa abbiamo parlato delle strade, adesso passiamo al decoro urbano e alla situazione di abbandono e di incuria in cui versano alcuni parchi comunali e marciapiedi, estendendo il discorso anche a quella  pavimentazione urbana che necessita di interventi di manutenzione.

Come in via Umbria, una strada molto frequentata durante il giorno, data la presenza dell’Ufficio postale, via Riccardo da Venosa, via Gesualdo da Venosa, via D. Rapolla, via Madonna degli Angeli (zona piazzetta), via Madonna della Scala, via Pirro del Balzo, via Accademia dei Rinascenti, via mons. Rocco Briscese, via Balilla, via gen. Pennella, via F. Filzi.

In via Ernesto Battaglini e alcuni tratti di viale 1 maggio e di via Nazario Sauro. E ancora strade solo apparentemente “secondarie” come via G. Berta, via cap. del Prete, via Baracca, via Sonzini e Scimula, sfocianti su via Melfi, versano in condizioni precarie e  occorre, in alcuni punti, una cura e una conservazione del lastricato. E ancora la zona Paip (via Col. Ruggero Albergo, via dei Mastri  Artigiani, via Emanuele Lauridia, via Diodato Lioy, via F.S. Siniscalchi) dove fra i cantieri e le fabbriche artigianali, lungo le strade, si aprono vere e proprie voragini. Anche lungo via A. Gramsci, Via T. Mommsen, via F. Turati, Largo F. Salacone, zona residenziale, costellata da raffinate villette a scacchiera, la viabilità, in alcuni punti, necessita di manutenzione perché è molto precaria.

Per non parlare della situazione nella zona adiacente all’attuale Istituto Battaglini sede di una discarica a cielo aperto. Ora, spostiamo l’attenzione sui parchi comunali, come piazza Dante, lasciata nell’incuria. Il percorso poi prosegue in una delle piazze più frequentate da anziani e bambini: piazza della Resistenza, di cui abbiamo accennato, alcune settimane fa, alcune criticità. Abbiamo raccolto la testimonianza di una coppia di residenti nelle vicinanze di questo parco che, adocchiandoci mentre scattavamo alcune foto, ci ha avvicinato e, spontaneamente, ci ha raccontato la sua esperienza: «Veniamo in questo parco ogni giorno e ne abbiamo viste di tutti i coloro. Una persona anziana, un nostro amico, è caduta in questa buca riportando una frattura alla gamba e ha portato il gesso per 35 giorni. Sono anni che ci lamentiamo, ma nessuno del Comune ha mai provveduto.

Questo parco – hanno aggiunto – è abbandonato a se stesso, i giovani vengono qui, fanno quello che vogliono, alcuni sono maleducati, sporcano, imbrattano le poltrone e i giochi, sguinzagliano i cani di grossa taglia, senza alcun rispetto per i bambini che giocano. E nessuno vigila. Ci lamentiamo tutti, ma nessuno ci ascolta. Vorremmo che i vigili fossero più presenti».

Girando per le vie della città abbiamo anche constatato muri, edifici, scuole, asili impiastricciati. Dalla precarietà di piazza della Resistenza, dove mancano perfino i canestri, dove un’altalena è priva di sedile, dove lo scivolo è “adornato” di scarabocchi, si aggiunge l’area verde Ascanio Raffaele Ciriello, che è ridotta in condizioni altrettanto poco decorose.

A dire il vero, alcuni disegni potrebbero anche piacere, essere dei murales, avere un’artisticità intrinseca ma altri sono semplici scritte e vorticosi ghirigori che violano il decoro pubblico e privato. Ne sono coinvolte le abitazioni, le saracinesche dei garage, perfino l’ufficio postale.

Magari, si potrebbe concedere ai “writers” venosini uno spazio tutto loro per poter esprimere la loro creatività evitando che imbrattino i beni comuni.

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