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«CHI butteresti dalla torre?». Questa la domanda, ironica e anche provocatoria, che Antonella Pellettieri, presidente del Comitato scientifico-organizzativo dello “Storica parata dei turchi”, ha lanciato annunciando che  dal 28 al 30 maggio prossimo, si terrà il “Campo medievale”.

“Campo medievale” che quest’anno cambia location: da Montereale alla torre Guevara.

Una decisione assunta «per attirare l’attenzione – ha spiegato Antonella Pellettieri – su un luogo storico della città purtroppo da tempo dimenticato» ma cosa ben più grave «abbandonato a se stesso» e talmente «stretto dal cemento»  che difficilmente ci si accorge della sua presenza.

La torre, infatti, si trova alle spalle di un edificio scolastico – il “Liceo artistico musicale” – ed è letteralmente “assediato” da un lato da due enormi palazzi di cemento. Come se non bastasse fino a poco tempo fa lo spazio antistante quel pezzo di storia della città è stato utilizzato arbitrariamente come parcheggio per le auto degli insegnanti.

Ora le auto non ci sono più perché la Provincia – in vista del prossimo 28 maggio – sta provvedendo a sfalciare l’erba mentre i componenti dell’associazione “Sintetika” si stanno già organizzando «per l’allestimento del “Campo medievale” e stanno ripulendo i muri della scuola imbrattati dalle scritte».

Insomma «questo luogo della città rivivrà nei giorni dei festeggiamenti in onore di San Gerardo». Tre giorni durante i quali non solo sarà possibile h 24 vivere come si viveva all’epoca ma anche «rimpossessarsi della torre» che ospiterà al suo interno  una mostra fotografica sulla città. Non solo. Grazie all’Associazione lucana di astronomia sarà possibile osservare la volta celeste.

E poi combattimenti, musica, giochi di magia e tanto altro ancora.

Ed ecco allora che la tre giorni di “assalto alla torre Guevara” sarà l’occasione «per liberarla –  ha aggiunto Pellettieri – e restituirla ai cittadini» che grazie al “Campo medievale” potranno sapere qualcosa di più sulla storia di Potenza».

Il tutto nell’ottica «del restauro – ha concluso il presidente del Comitato scientifico-organizzativo della “Storica parata dei turchi” – e del recupero della memoria che dal 2010 sono per noi le parole chiave» dei festeggiamenti in onore di San Gerardo.  

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