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«CONTINUANO, con grande senso di responsabilità e amore per il proprio lavoro, a garantire il servizio di educazione ed accudimento dei bambini iscritti agli asilo nido comunali del capoluogo nonostante non abbiano alcuna certezza nel pagamento delle proprie spettanze stipendiali». Così i rappresentati sindacali della Fp Cgil, della Cisl Fp e della Uiltuc, rispettivamente Michele Sannazzaro, Nicola Pica e Rocco Della Luna.
Malgrado le reiterate denunce continua a non sbloccarsi la grave situazione che stanno vivendo le lavoratrici della cooperativa “La giostra 2000” che gestisce il servizio in tre strutture cittadine. Sono tre le mensilità, «compresa quella del mese di luglio 2013 (quando grazie al loro lavoro, per la prima volta in un mese estivo, le famiglie hanno potuto continuare ad affidare i piccoli alle strutture comunali) che le lavoratrici ancora aspettano di ricevere». Ad oggi, sono stati disattesi tutti gli accordi e le rassicurazioni sull’accredito degli stipendi e i malumori e le tensioni accrescono. Non è la prima volta che si verificano inaccettabili ritardi da parte della cooperativa “La Giostra 2000” «nel pagamento ed ormai una legittima richiesta è considerata quasi un’arrogante ed inopportuna pretesa delle lavoratrici». Per i rappresentati sindacali è «inconcepibile che la Regione continui a non trasferire al comune di Potenza le somme stabilite, ormai arrivate a 18 milioni di euro, con ripercussioni che, a cascata, si scaricano sui lavoratori, l’anello più debole». Allo stesso tempo il Comune «non può lavarsi le mani e non pagare le fatture presentate dalla cooperativa per la gestione del servizio trincerandosi dietro l’impossibilità ad anticipare altre somme di denaro». Dal canto suo, però, la cooperativa ha l’obbligo di retribuire i propri dipendenti con regolarità, avendo stipulato un contratto d’appalto «che, in caso contrario, prevede la revoca dello stesso». Sia i rappresentanti sindacali che le lavoratrici «chiedono con forza che si attivino immediatamente tutti i canali affinché si risolva, in via definitiva, l’annosa vicenda». E’ necessario «garantire in modo continuativo risorse specifiche al fine di assicurare i servizi offerti, ponendo al centro il bene e la tutela dei piccoli e la serenità delle loro famiglie, che passa inevitabilmente da quella delle lavoratrici cui i bambini vengono affidati».

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