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FRANE, smottamenti, allagamenti, strade chiuse e qualche edificio in disuso crollato. La provincia di Potenza non è certo il metapontino, ma ha fatto comunque registrare diverse criticità. Dal Vulture Melfese, fino al Lagonegrese passando per la Val D’Agri, vigili del fuoco, forze dell’ordine e protezione civile hanno avuto il loro bel dafarsi per sbrogliare diverse situazioni “a limite”. La situazione è in divenire. Per tutta la notte sono previste piogge e non è detto che già da stamattina potrebbero esserci sostanziali novità. A Melfi ed è l’unica notizia di sgombero – tre persone sono state fatte evacuare dalle proprie abitazioni. L’ingrossamento del Melfia, il fiume che costeggia il centro storico, ha costretto le autorità locali ad emettere il provvedimento. 

Ma è tutta la zona nord a “soffrire”. Da Venosa, a Lavello fino a Genzano e Forenza si registrano molti disagi soprattutto riferita alla circolazione dei mezzi. Il sindaco di Lavello, Sabino Altobello, in una lettera inviata tra gli altri, al Prefetto di Potenza, al presidente della Giunta Regionale e la presidente della Provincia di Potenza, comunica l’entità dei danni. «Si è verificato – fa sapere Altobello – lo straripamento del fiume Ofanto la cui esondazione ha interessato circa 500 ettari di terreno in contrada Viggiani e Mezzana dell’Alvano, su cui insistono colture di tipo orticolo e fruttifero che a causa delle esondazioni risultano sommerse. Danni – rileva il sindaco – sono stati inoltre rilevati lungo strade comunali cin contrada Risega e Calvario con movimenti franosi di terreno che hanno invaso o scalzato la sede stradale. L’accertamento di ulteriori danni sul territorio comunale la loro quantificazione – conclude il sindaco – è ancora in fase di svolgimento da parte dell’Ufficio Tecnico Comunale, in esito alla quale l’amministrazione comunale procederà all’attivazione delle procedure per la richiesta dello stato di calamità naturale». 

Sulla questione è intervenuto anche l’ex sindaco di Lavello, Antonio Annale secondo il quale: «anche per il Vulture-Melfese-Alto Bradano, come per il Metapontino, c’è bisogno di un piano straordinario di sistemazione idraulico-forestale». «Lo straripamento del fiume Ofanto la cui esondazione ha interessato circa 500 ettari di terreno conferma che come per il Bradano, l’Agri e il Basento è anch’esso un rischio altissimo per le comunità dell’area nord della provincia di Potenza e quindi necessita di opere di difesa degli argini.  Attenzione particolare merita inoltre il comprensorio dei Laghi di Monticchio per non pregiudicare lo sviluppo turistico». E proprio a Monticchio Laghi la caduta di alcuni massi nei pressi dell’abbazia (foto in alto a destra) ha convinto il responsabile del museo naturalistico a chiuderlo.  Anche nel potentino la situazione non è delle migliori. 

Il quadro resta “critico” e lo sarà ancora per tutta la giornata di oggi. A Tolve alcune case fatiscenti e disabitate sono crollate sotto il peso della pioggia. Monitorata la zona di Brindisi dove la ferrovia è minacciata dall’avanzare dell’acqua. A Gallicchio alcune aziende agricole sono isolate a causa di una enorme frana su un’arteria. Ma la questione più delicata resta quella relativa alle comunicazioni. Oltre a diverse arterie del Vulture Alto Bradano che presentano diverse criticità con smottamenti e allagamenti (la sp 49 nei pressi di Lavello è stata chiusa) la situazione più delicata è quella di Armento dove la strada sp 23 Intagliata è franata per buona parte della carreggiata. In serata, nel territorio di Campomaggiore, è stata momentaneamente chiusa la Sp 13, in prossimità del bivio di Balzano, a causa di un accumulo di fanghi e detriti. 

Nel Lagonegrese la situazione generale,  è migliore rispetto alle altre zone del potentino. Smottamenti comunque si registrano su diverse strade di collegamento. Fino alla  tarda serata di ieri i vigili del fuoco, la protezione civile e le forze dell’ordine sono state impegnate  su diversi fronti. L’emergenza comunque non è finita.  Quella che si apre oggi, infatti, è destinata – viste le previsioni- a essere un’altra giornata da “bollino rosso”.   

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