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VIBO VALENTIA – I Carabinieri di Tropea agli ordini del capitano Francesco Manzone ed i colleghi della stazione di Zungri hanno tratto in arresto Salvatore Tripodi, 44 anni, personaggio di spicco dell’omonimo clan ritenuto responsabile dell’omicidio, in concorso con altri facenti parte del gruppo dei Piscopisani, del boss di Stefanaconi Fortunato Patania, avvenuto alla stazione di servizio di famiglia il pomeriggio del 19 settembre del 2011 (LEGGI) e che rappresentò il culmine della sanguinosa faida tra le due fazioni a cavallo tra il 2011 e il 2012.

L’uomo era latitante dal 31 marzo scorso, giorno in cui il gip distrettuale di Catanzaro aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere in accoglimento delle richieste avanzate dal pm della Dda Camillo Falvo, è stato individuato questa mattina a Zambrone all’interno di un’abitazione. Insieme a lui c’erano Francesco Moscato, 22 anni, fratello di Raffaele Moscato neo collaboratore di giustizia ed ex elemento di spicco del gruppo di Piscopio e il titolare dell’abitazione Francesco Muggeri arrestati entrambi per favoreggiamento.

Secondo proprio il pentito Moscato, Tripodi avrebbe dato il benestare per l’assassinio di Patania nel corso di un incontro tra questi e Rosario Battaglia. Quel placet aveva rafforzato la determinazione omicidiaria in quanto, dopo il fatto, il gruppo sapeva di poter contare sul suo appoggio e dopo il delitto, Battaglia riferì al pentito di aver ricevuto da Tripodi una somma di 5-10mila euro poiché, dovendo il gruppo “stare fermo”, senza poter “andare a prendere i soldi in giro”, potevano servire per le necessità del gruppo. Circostanza, questa, che Moscato raccontava in quanto appresa dallo stesso sodale e perché vide egli stesso la somma.

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