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Ancora un nuovo presunto caso di malasanità in Calabria, a Vibo Valentia. Tutto è accaduto nella giornata di sabato. Una 34enne, Antonella Pungitore, ha perso il suo bambino all’ottavo mese di gravidanza. Dagli esami ecografici sabato mattina, non era emerso nulla di anomalo. Ma, in serata, un nuovo esame di routine ha gettato nella disperazione la 34enne di Filadelfia e tutta la sua famiglia. La creatura, infatti, non dava più alcun segno di vita. Ora la magistratura vibonese dovrà accertare cosa sia successo in quelle ore tra un accertamento e l’altro e per ora è stata sequestrata tutta la documentazione medica della donna, che si trovava ricoverata nel reparto di ginecologia dell’ospedale “Jazzolino”, da circa una settimana. La cartella clinica della donna sarà al vaglio del procuratore capo della Repubblica di Vibo che, conseguentemente alla denuncia presentata dai familiari della 34enne, aprirà ufficialmente l’inchiesta affidando, al contempo, l’incarico al medico legale che dovrà, presso la camera mortuaria del nosocomio del capoluogo di provincia, effettuare l’esame autoptico sul corpicino della bimba. Corpicino che è stato fatto espellere dal grembo della donna una volta accertato il decesso. Al momento, tuttavia, non ci sarebbero persone iscritte nel registro degli indagati, ma già nella giornata odierna potrebbero esserci sviluppi.
La denuncia-querela è stata presentata al comando provinciale dell’Arma, intorno alle 22 di sabato, cioè dopo poche ore dall’evento. I congiunti della donna avrebbero riferito agli investigatori che in mattinata gli esiti dell’ecografia erano stati positivi e sembrerebbe che, durante il periodo di degenza della donna, i medici avrebbero mutato la terapia in quanto le condizioni della paziente, non sarebbero state rassicuranti.

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