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di GIANLUCA PRESTIA

RICADI (VIBO VALENTIA) – Una volta c’era la saga di Don Camillo e Peppone, il prete e il comunista: due personaggi interpretati da Fernandel e Gino Cervi che incarnavano i due modelli di vita e di pensiero che, nell’immaginario collettivo, rappresentavano la grande dicotomia di quegli anni in Italia.

A Ricadi, però, è andata in scena una sorta di Don Camillo contro Don Camillo. E il tutto davanti agli occhi quasi stupefatti di una decina di fedeli. È successo infatti che due parroci, il primo in servizio da circa 50 anni e l’altro arrivato da circa due, finiscono con avere un’accesa lite che rende necessario prima l’intervento dei presenti e poi quello dei carabinieri. Il motivo del contendere sarebbe stato il trasloco di alcuni mobili presenti all’interno della casa di proprietà della Diocesi.

Don Giuseppe Lo Presti, prete di Ricadi insediatosi nel 2013 e titolare della parrocchia di San Zaccaria e San Pietro Apostolo nonché di quelle delle frazioni Barbalaconi e Lampazzone, ieri verso mezzogiorno, stava facendo rientro nell’abitazione sita nella piazza principale del paese costiero utilizzata da don Pasquale Russo quando, a pochi metri dall’uscio di casa, ha notato degli operai che stavano portando via i mobili.

Nelle immediate vicinanze c’era proprio don Pasquale, una vita trascorsa ad officiare messa a Ricadi e adesso nella chiesetta di Santa Maria, considerato dal primo l’artefice della decisione che ha subito acceso gli animi. Pare infatti, secondo quanto riferito dalle persone che hanno assistito alla surreale ed inedita scena, che tra i due sia iniziata una serrata discussione sfociata in lite e per poco in un confronto fisico. Sarebbero anche volate, come si dice in gergo, “parole grosse” con accuse reciproche. La contesa fortunatamente è rimasta confinata allo scontro verbale anche in virtù dell’intervento dei presenti che hanno provveduto a dividere i due parroci i cui rapporti probabilmente non erano del tutto idilliaci. Qualcuno ha anche chiamato i carabinieri della vicina Stazione di Spilinga che una volta sul posto, hanno riportato la calma tra i due “pastori di Cristo” che non hanno certo dato un buon esempio agli occhi dei fedeli e, crediamo, anche del vescovo Luigi Renzo.

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