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Sono stati denunciati sei medici di famiglia operanti a Vibo Valentia ed in provincia, i quali avrebbero prescritto farmaci a pazienti defunti. I medici hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini per truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica. A portare alla luce la vicenda, sono stati i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Vibo nel corso di una serie di controlli diretti al monitoraggio della spesa sanitaria svolti con l’utilizzo di programmi informatici che hanno consentito l’interpolazione della «banca dati prescrizioni mediche», in possesso dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo, con gli ulteriori elementi d’indagine in possesso degli investigatori.
Dalle indagini è emerso che i sei medici, convenzionati con il Servizio sanitario nazionale, prescrivevano medicinali a persone morte facendo così risultare un numero maggiore di assistiti sulla base del quale veniva poi percepito il rimborso dllo stesso Servizio sanitario. Sulla base degli accertamenti della finanza, la Procura di Vibo Valentia ha fatto sequestrare le ricette ed ha emesso l’avviso di conclusione indagini. L’indagine costituisce la prosecuzione di un’attività che nel 2009, con l’operazione «Ippocrate», portò la guardia di finanza a segnalare alla Corte dei Conti un rilevante danno erariale scaturito dalla mancata cancellazione dalla lista assistiti dei medici di famiglia di 821 persone decedute o emigrate, accertando anche la responsabilità a carico di 72 dipendenti della pubblica amministrazione tra dirigenti e dipendenti dell’Asp, Sindaci e dipendenti comunali.

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