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VIBO VALENTIA – La Corte di Assise di Catanzaro ha condannato all’ergastolo Pasquale Quaranta, considerato un esponente di spicco della criminalità vibonese per i suoi legami con i clan Mancuso di Limbadi e La Rosa di Tropea, accusato dell’omicidio di Saverio Carone e dei tentati omicidi di Ivano Pizzarelli, Pietro Carone e Giuliano Palamara, commessi nella prima metà degli anni 2000 (LEGGI DEL SUO RINVIO A GIUDIZIO).

I giudici hanno accolto le richieste del pm della Dda, Camillo Falvo, secondo il quale Quaranta avrebbe agito in qualità di mandante allo scopo di estromettere personaggi scomodi nel suo territorio, quello di Ricadi, commissionando i delitti al collaboratore di Giustizia Peter Cacko. Quest’ultimo, con le due dichiarazioni, ha consentito di far luce su una lunga serie di episodi criminosi accaduti nel Vibonese, di molti dei quali si è assunto la paternità.

Gli avvocati Antonio Porcelli e Gregorio Viscomi avevano chiesto l’assoluzione di Quaranta, sostenendo che il dibattimento non aveva offerto elementi probatori tali da poter pervenire ad una condanna del loro cliente, arrestato nel dicembre del 2012 nell’ambito dell’operazione «Peter Pan», e definendo inattendibile il pentito Cacko.

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