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Tecnici dell’Università della Basilicata effettueranno venerdì 14 febbraio una scansione tridimensionale sui luoghi interessati dal crollo degli edifici di vico Piave, a Matera, dove l’11 gennaio scorso morì una donna e altre due persone rimasero ferite.

La rilevazione, da quanto si è appreso, consentirà di effettuare accertamenti irripetibili sulle possibili cause del cedimento dell’edificio, con attrezzature e tecniche ad alta definizione.

 Di conseguenza, è stato rinviato a data da stabilire l’incontro del 17 febbraio per la presentazione di una piano di messa in sicurezza definitiva dell’edificio.

Stasera, intanto, il gruppo di cittadini “Vico Piave”, formatosi su facebook, ha promosso la manifestazione “Per ricordare e non dimenticare”, con l’accensione di candele da parte dei residenti che hanno dovuto abbandonare le case nella strada interessata dal crollo. 

L’invito, che ricorda come si «tratti di un piccolo gesto di una città dalla grande cultura», è rivolto a tutti.

Restano critiche, comunque, le condizioni dell’ingegner Nicola Oreste, tuttora ricoverato in rianimazione presso l’ospedale Madonna delle Grazie, mentre è stata dimessa Sara Elia, la donna di 37 anni estratta dalle macerie due ore dopo il crollo. (ANSA).

 

 

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