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POTENZA – Non si è fatta intimorire dal “corvo” che le aveva chiesto soldi per non mandare al marito e agli assistenti sociali un video  “compromettente” dov’era ritratta in un locale del paese. Così all’appuntamento per la consegna del riscatto la trappola dei carabinieri era già pronta per scattare.

E’ ai domiciliari da martedì pomeriggio con l’accusa di estorsione Rocco Vitacca, un insospettabile 23enne di Laurenzanza, figlio di una buona famiglia, studente di infermieristica e responsabile parrocchiale dell’Azione cattolica.

I dettagli del suo arresto sono stati illustrati ieri mattina dal capitano della compagnia carabinieri di Viggiano Antonio De Paola e dal giovane comandante della stazione di Laurenzana, il maresciallo Daniele Fortunato, in una conferenza stampa che si è tenuta a Potenza nella sede del comando provinciale dell’Arma.

De Paola ha spiegato che la donna, 42enne iscritta programma regionale di contrasto della povertà e madre di 2 bimbi, si era rivolta a loro agli inizi del mese dopo aver ricevuto una lettera anonima all’indirizzo di casa.

Il suo contenuto sarebbe stato piuttosto esplicito con la rivelazione dell’esistenza di un video che la ritraeva «ubriaca» in un locale del paese durante i festeggiamenti della notte di Halloween. Da qui l’“invito” a pagare 3mila euro, altrimenti una copia sarebbe stata inviata al marito – extracomunitario in Germania per motivi di lavoro – e agli assistenti sociali che le avrebbero potuto togliere i figli.

L’anonimo diceva proprio così, rimandando l’indicazione della data e del luogo della consegna a una seconda comunicazione. Ma quando è arrivata i militari erano già stati allertati dalla donna, perciò è bastato poco per allestire una trappola per il video-ricattatore. Si sono nascosti e hanno piazzato una telecamera per riprendere tutto. D’altronde “chi di spada ferisce” non può aspettarsi niente di diverso.

Per vedere arrivare Vitacca non sarebbe occorso molto tempo. Ed eccolo nel filmato che si piega. Raccoglie la busta lasciata sotto il bidone proprio come previsto. La apre. Controlla il contenuto. Si guarda attorno. Poi la infila nella felpa e fa per andarsene via.

«Quando siamo usciti allo scoperto si è a dir poco rabbuiato». Ha spiegato il capitano De Paola durante la conferenza stampa. Poi sono andati a casa sua e hanno sequestrato telefonini e computer che verranno esaminati dal Ris alla ricerca del video del ricatto. Ma non solo.

Per il momento – infatti – i militari non escludono nemmeno che Vitacca possa aver avuto un complice.

 «Capita che fatti come questi siano sintomatici di un problema più ampio». Ha aggiunto il comandante della compagnia di Viggiano. E non si riferiva alle dicerie di paese.

l.amato@luedi.it

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