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POTENZA – Il 18 aprile scorso hanno terminato il loro lavoro. Ora sono in attesa di due mensilità ancora non pagate e, cosa ancora più essenziale, aspettano di sapere cosa accadrà nei prossimi giorni.

Così ieri mattina, mentre all’interno del palazzo della giunta regionale era in discussione la Finanziaria, all’esterno manifestava una delegazione dei tecnici e amministrativi del Progetto Vie Blu della provincia di Matera.

Un progetto schizofrenico, che lo scorso anno mise in evidenza tutte le inadeguatezze dei diversi livelli amministrativi, incapaci di trovare un accordo su chi avrebbe dovuto assumersi la responsabilità di quei lavoratori. Il risultato fu una divisione tra i lavoratori delle due province. Ma, cosa ancora più grave, i cantieri vennero aperti per gli operai prima ancora di risolvere la situazione di chi doveva dirigerli, ovvero i tecnici e gli amministrativi.

Così ieri, una ventina di tecnici e amministrativi di quel progetto si sono ritrovati sotto la Regione per ricordare alla politica che quando si programma male poi si lavora anche peggio. Quindi, per evitare i ritardi e i rimpalli dell’anno scorso, bisogna agire immediatamente, non solo stanziando i fondi necessari per riaprire i cantieri, ma anche stabilendo subito chi sarà l’ente gestore.

Perchè i ritardi dello scorso anno partirono proprio da questa incertezza: il contratto dei tecnici e degli amministrativi delle Vie Blu era stato prorogato talmente tante volte dalle Province che non poteva più essere rinnovato dallo stesso ente. La legge, infatti, prevede che se si rinnova un contratto a un lavoratore lasciando inalterati tempi e mansioni, allo scoccare dei 36 mesi devi assumerlo a tempo indeterminato. Per questo la Regione – con fondi già stanziati – propone alle Aree programma (ex Comunità montane) di assumere queste unità. Comincia così un infinito quanto vergognoso valzer, motivato da possibili difficoltà legate al Patto di stabilità. Alla fine però nel Materano le Aree programma consentirono ai tecnici e agli amministrativi di iniziare. Nel Potentino si è andati avanti per mesi e alla fine è stata trovata una soluzione attraverso le agenzie interinali.

E la paura quest’anno è che si ricominci con questo rimpallo che, alla fine, non pagano solo i lavoratori: «perchè – spiegano – se gli operai iniziano prima di chi deve dir loro cosa fare i problemi sono inevitabili. E lo scorso anno, infatti, sono venute fuori tante spiacevoli situazioni dovute proprio all’assenza di controllo. Noi vogliamo invece che il nostro lavoro possa poi avere una sua utilità per il territorio. E se ci mettono in condizioni di lavorare bene magari si evitano i soliti problemi legati alla scarsa manutenzione».

E quest’anno – evidenziano – ci sarebbe anche una soluzione semplice e lineare, perchè il sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola, (comune capofila Area programma Metapontino – Collina materana) «si è detto disponibile ad assumere tutti i lavoratori anche per il prossimo anno, a patto però di poter gestire direttamente la pratica, anche perchè i ritardi nei pagamenti che ci sono stati (avanziamo due mensilità) si sono verificati perchè la Provincia ha tardato nei trasferimenti. Il sindaco ha già scritto anche a Pittella e la nostra speranza è che non si mescolino di nuovo le carte per interessi che noi non conosciamo e non capiamo. Questa è una starada semplice, chiara e che ci consentirebbe di iniziare i cantieri in contemporanea con gli operai, a maggio». 

a.giacummo@luedi.it

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