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«DA ieri i cittadini di Viggiano e di Grumento Nova (almeno quelli che abitano in aree prospicienti il Centro Oli Val d’Agri) sono alle prese con un “assordante silenzio”». Motivo? «Un’azienda privata proveniente dal Nord, dall’Emilia Romagna, sta effettuando una campagna di monitoraggio del rumore, per conto di Eni, almeno stando a quanto abbiamo saputo da cittadini della contrada “Vigne” che si sono visti arrivare questi tecnici in vicinanza dei loro poderi».
E’ la denuncia di Giambattista Mele consigliere di minoranza del comune di Viggiano, a cui ieri si è associato anche Antonio Alberti, ingegnere e attivista del Movimento 5 Stelle. 
Secondo Alberti i rilievi di livello sonoro in tutta la Contrada Vigne-San Giovanni di Viggiano e nella Zona Industriale di Grumento Nova e Viggiano,  sono stati commissionati da Eni alla ditta Tecno di Fiorenzuola D’Arda e si protrarranno ancora per qualche giorno.
«Dopo mesi e mesi di molesto ed insostenibile rombo proveniente dal Centro Olio e che ha accompagnato ed infastidito i giorni e le notti dei cittadini di Viggiano e di Grumento Nova» Alberti si domanda se il silenzio sia arrivato «perché Eni ha eliminato un eventuale guasto agli impianti del suo Centro oli, oppure è solo cessato momentaneamente in occasione dei rilievi fonometrici in atto?» Una domanda rivolta alla compagnia, all’arpab come pure ai sindaci di Viggiano e Grumento Nova «che dovrebbero vigilare anche sull’inquinamento acustico».
«Da più di 1 anno – ha insistito Mele –  il gruppo consiliare di “Laboratorio per Viggiano” ha sottoposto all’attenzione dell’amministrazione la grave assenza di un piano acustico comunale, che permetta di definire e delineare livelli di inquinamento acustico ben inferiori a quelli» tollerati finora «trovandosi i due comuni in un territorio fragile come il nostro».
Di qui l’ennesima richiesta all’Arpab perché posizioni «una serie di stazioni fisse con fonometri che registrino il rumore “in continuo” o comunque di programmare “campagne di monitoraggio” che non prevedano misurazioni estemporanee o a richiesta», poiché altrimento ci ritroveremmo «sempre davanti a dei risultati – come troppe volte è avvenuto e spesso su segnalazione di singoli cittadini – che rientrano sempre nei limiti stabiliti dalla legge nazionale vigente e che potranno tranquillamente permettere rumori molesti ben al di sopra della sopportabilità umana».

«DA ieri i cittadini di Viggiano e di Grumento Nova (almeno quelli che abitano in aree prospicienti il Centro Oli Val d’Agri) sono alle prese con un “assordante silenzio”». Motivo? 

 

«Un’azienda privata proveniente dal Nord, dall’Emilia Romagna, sta effettuando una campagna di monitoraggio del rumore, per conto di Eni, almeno stando a quanto abbiamo saputo da cittadini della contrada “Vigne” che si sono visti arrivare questi tecnici in vicinanza dei loro poderi».

È la denuncia di Giambattista Mele consigliere di minoranza del comune di Viggiano, a cui ieri si è associato anche Antonio Alberti, ingegnere e attivista del Movimento 5 Stelle. Secondo Alberti i rilievi di livello sonoro in tutta la Contrada Vigne-San Giovanni di Viggiano e nella Zona Industriale di Grumento Nova e Viggiano,  sono stati commissionati da Eni alla ditta Tecno di Fiorenzuola D’Arda e si protrarranno ancora per qualche giorno.

«Dopo mesi e mesi di molesto ed insostenibile rombo proveniente dal Centro Olio e che ha accompagnato ed infastidito i giorni e le notti dei cittadini di Viggiano e di Grumento Nova» Alberti si domanda se il silenzio sia arrivato «perché Eni ha eliminato un eventuale guasto agli impianti del suo Centro oli, oppure è solo cessato momentaneamente in occasione dei rilievi fonometrici in atto?» 

Una domanda rivolta alla compagnia, all’arpab come pure ai sindaci di Viggiano e Grumento Nova «che dovrebbero vigilare anche sull’inquinamento acustico».

«Da più di 1 anno – ha insistito Mele –  il gruppo consiliare di “Laboratorio per Viggiano” ha sottoposto all’attenzione dell’amministrazione la grave assenza di un piano acustico comunale, che permetta di definire e delineare livelli di inquinamento acustico ben inferiori a quelli» tollerati finora «trovandosi i due comuni in un territorio fragile come il nostro».

Di qui l’ennesima richiesta all’Arpab perché posizioni «una serie di stazioni fisse con fonometri che registrino il rumore “in continuo” o comunque di programmare “campagne di monitoraggio” che non prevedano misurazioni estemporanee o a richiesta», poiché altrimento ci ritroveremmo «sempre davanti a dei risultati – come troppe volte è avvenuto e spesso su segnalazione di singoli cittadini – che rientrano sempre nei limiti stabiliti dalla legge nazionale vigente e che potranno tranquillamente permettere rumori molesti ben al di sopra della sopportabilità umana».

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