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VIGGIANO – Il “malumore” in sala lo si percepiva già all’inizio, quando a parlare è stato il direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, accompagnato dagli esperti dell’agenzia.
«L’insoddisfazione» è esplosa ancora di più tra i cittadini quando l’argomento “monitoraggio ambientale” ha «preso la piega» su un discorso troppo tecnico e poco chiaro per una platea composta dalla maggiore di semplici cittadini .
Certo l’argomento, unico, all’ordine del giorno era “Attività estrattiva e Monitoraggio Ambientale”. E quello di ieri era il primo consiglio comunale aperto alla cittadinanza e all’intervento di esperti ed esterni, svoltosi nella sala dell’hotel Arpa di Viggiano.
Perno della discussione «l’estrazione petrolifera legata alla tutela della salute ed alla salvaguardia del lavoro nella Valle dell’Agri». E mentre il direttore Vita illustrava come lo ha chiamato lui «il ponte verso un sistema esaustivo di monitoraggio che si sta costruendo e che vuole il suo tempo», la gente cominciava ad animarsi, lanciando segni di insofferenza, fin dal fondo della sala.
«Il giorno 27 inauguriamo – ha spiegato Vita – il Centro di monitoraggio ambientale che acquisirà milioni di dati. Dati che verranno trasmessi in tempi reali chiunque voglia conoscere».
Tre le attività da mettere in piedi, ha spiegato il direttore dell’agenzia per la tutela ambientale, in elenco ci sono diversi interventi: «Studio di ecosistema, biomonitoraggio e emissioni odorigene».
Poi è toccato agli esperti illustrare i dati a disposizione.
Poco convincente, però, l’esposizione secondo alcuni: dopo appena mezz’ora hanno iniziato a chiederne l’interruzione.
A prendere la parola, è stato poi il neo responsabile del distretto meridionale Eni, Ruggero Gheller che ha illustrato lo stato dei lavori, l’attività successiva alla fermata e alcuni lavori di ammodernamento con la fase della quinta linea gas.
«Allo stato di fatto – ha spiegato Gheller – in termini di realizzazione della rete di monitoraggio, è un attività in corso. Un progetto che riguarda un area di 100 chilometri. Attività che definisce tutto quello che c’è fare per il sistema monitoraggio: Aria, rumore, attività microsismica e attività odorigene. Per il monitoraggio degli odori siamo ad uno stato iniziale, non esiste una legislazione nazionale in riferimento, ma stiamo lavorando».
Ma le levate di scudi in sala sono arrivate quando il responsabile del distretto, ha iniziato ad illustrare il completamento del progetto di ammodernamento del Centro Oli con la realizzazione della quinta linea Gas, confermando l’impegno a fare tutto il possibile per ridurre emissioni, anche «con lo studio di applicazione di tecnologia, già in essere».
Ma ciò non ha confortato i cittadini che come le signore dell’Onda Rosa hanno innalzato manifesti con la scritta «non siamo a Sanremo, no agli spot, si alla verità».
E nel frattempo c’è chi da dietro ha iniziato a gridare «vogliamo occupazione e non chiacchiere».
A riscaldare ancora di più la platea è stato poi l’intervento del professore Gianluigi De Gennaro, consulente del Comune di Viggiano sull’aspetto ambientale. Oltre ad intervenire sullo studio in corso dell’impatto olfattivo, il professore De Gennaro ha evidenziato delle discrepanze e criticità sull’anomalia di alcuni dati forniti dall’Eni, quello del PM10 (polveri grandi) e PM2.5 (polveri sottili).
Discrepanza su cui è stata immediata la risposta di Gheller. «Le discrepanze – ha spiegato – sono dovute a due semplici motivi: l’intervallo di campionamento è di 24 ore su indicazione di Arpab, l’intervallo è stato portato a due ore, ciò crea un sovra stima del valore del Pm2.5, rispetto al Pm10. Il secondo punto – continua Gheller – che ci sono dei processi di ossidazione, il cui risultato di combustione sono i nitrati. Questi nitrati possono avere una granulometria troppo piccola per cui vengono rilevati dalla strumentazione che rileva il pm2.5 ma non vengono rilevato dal Pm10. La normativa di settore si sta orientando per ovviare al fenomeno». Ma per il il consigliere di minoranza di Laboratorio per Viggiano, il dottor Giambattista Mele «un rapporto di trasparenza e sincero l’Eni non l’ha mai avuto con la popolazione» visto anche «i precedenti storici delle cossi dette anomalie» e la richiesta al consiglio di approvazione di «una moratoria ai permessi di ricerca e di estrazione e l’avvio di uno studio epidemiologico e il registro Tumori, un ristoro per la gente delle Vigne, del contratto di sito e di un monitoraggio ambientale serio».
Il disagio dei cittadini che abitano nell’area limitrofa al centro olio è stato sollevato anche dal consigliere di minoranza del Pdl, Amedeo Cicala insieme al discorso «lavoro e occupazione».

Angela Pepe

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