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ROSETO CAPO SPULICO (CS) – A seguito della notizia relativa ad un’ulteriore denuncia, questa volta da Torino e da parte di una donna di origini brasiliane, nei confronti del militare della Marina, Giuseppe Franco, detenuto nel carcere di Rebibbia con l’accusa di avere stuprato, il 29 giugno scorso in Roma, una ragazzina quindicenne, i legali di fiducia dell’imputato, avvocati Ninni Parise del Foro di Castrovillari e Cesare Piraino del Foro di Roma, affidano ad una nota stampa alcune precisazioni.

LEGGI LA NUOVA DENUNCIA DI VIOLENZA PER FRANCO 

I due legali iniziano col dire che la denuncia presentata alla Questura di Torino dalla ragazza brasiliana è stata formalizzata il 7 luglio 2009, quindi sei anni fa, per poi evidenziare che «anche se sono ancora in corso le indagini, la difesa che aveva appreso dal fascicolo pendente presso il gip di Roma dell’esistenza di tale ulteriore vicenda, ritengono di poter smentire categoricamente l’attendibilità del presunto riconoscimento effettuato dalla ragazza brasiliana aggredita nel 2009».

Gli avvocati Parise e Piraino ritengono, infatti, che «non solo le caratteristiche fisiche dell’aggressore rilasciate al momento del fatto (2009), non corrispondono obiettivamente a quelle di Giuseppe Franco ma, soprattutto, nei giorni del 6 e 7 luglio 2009 Giuseppe Franco, come da informazioni acquisite, si trovava in servizio sulla nave militare “Sapri”, all’epoca di stanza a La Spezia e, dunque, non poteva essere l’autore dell’aggressione denunciata ed avvenuta alle 5,30 in Torino».

Dunque, i legali dell’imputato smentiscono la ragazza brasiliana, aggiungendo che nella denuncia presentata all’epoca non si faceva riferimento ad una tentata violenza sessuale, «atteso che si parlava genericamente di un’aggressione repentina, culminata con un morso sullo zigomo destro della brasiliana».

«Pur non avendo elementi – aggiungono Parise e Piraino -, per dubitare della veridicità del racconto della giovane brasiliana, per quanto attiene alle modalità dell’aggressione patita, è chiaro che l’individuazione del Franco come autore della medesima non può che essere il frutto di una mera suggestione, dovuta alla risonanza data alla notizia del di lui arresto la scorsa estate, caratterizzata da toni frettolosamente colpevolisti».

«Riteniamo – concludono i due legali – che questo atteggiamento, sempre censurabile in linea di principio, debba essere stigmatizzato ancora di piu’ in un caso, come quello in esame, nel quale l’effettivo svolgimento dei fatti appare tutt’altro che chiaro e dimostrato».

Ricordiamo che il gip di Roma, accogliendo la richiesta del pm, ha fissato al prossimo 22 gennaio 2016 l’udienza per il Giudizio immediato (LEGGI L’ARTICOLO DELL’ARRESTO).

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