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VIBO VALENTIA – La Corte d’Appello di Catanzaro ha condannato Rosario Fiarè, 65 anni, presunto boss dell’omonimo clan di San Gregorio d’Ippona, e Francesco Pannace, 26 anni, anche lui di San Gregorio, per i reati di violenza sessuale di gruppo e violenza privata, al termine del processo nato dall’operazione “Bocca di rosa”. Rosario Fiarè è stato condannato a 8 anni e 6 mesi, mentre 10 anni e 6 mesi sono stati inflitti a Francesco Pannace. 

Rispetto al verdetto di primo grado, gli imputati sono stati assolti dall’accusa di induzione alla prostituzione. In primo grado, Fiarè era stato condannato a 10 anni, Pannace a 12 anni (LEGGI LA CONDANNA DI PRIMO GRADO). 
Secondo l’accusa, dietro corrispettivo di denaro nei confronti di un lametino (che ha scelto il rito abbreviato) i due vibonesi si sarebbero procurati giovani donne italiane, bulgare e magrebine, attirandole nel Vibonese con la prospettiva di un lavoro ma chiedendo poi loro delle prestazioni sessuali. 
Una delle donne, dopo aver subito una violenza sessuale, ha quindi denunciato tutto ai carabinieri facendo scattare gli arresti. Rosario Fiarè è stato già condannato dalla Cassazione alla pena definitiva di 6 anni e 6 mesi per associazione mafiosa, mentre Francesco Pannace è stato condannato all’ergastolo dal gip di Vibo quale esecutore materiale dell’omicidio del boss di San Giovanni di Mileto, Giuseppe Prostamo, ucciso il 4 giugno 2011 a San Costantino Calabro, nel Vibonese.
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