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VERONA (ITALPRESS) – L’ampliamento dello stabilimento Volkswagen di Poznan ha richiesto oltre due anni e ora i preparativi per la produzione in serie del nuovo Caddy sono quasi terminati. Nella prima fase di ampliamento sono state integrate due parti dello stabilimento, precedentemente separate da una strada pubblica secondaria. Grazie al dialogo proattivo con la comunità locale, nel gennaio 2019 è stato possibile includere Via Smoldzinowska nel perimetro dello stabilimento e collegare le due aree. In seguito è stato costruito il nuovo capannone logistico, con un’area di stoccaggio di 46.000 metri quadri per i componenti adibiti alla produzione del Caddy e del T6.1 quali: motori, ammortizzatori, cristalli laterali, pannelli delle porte, paratie e serbatoi carburante. L’immediata vicinanza del capannone alla zona di produzione consentirà ai camion di evitare fino a 260 viaggi al giorno tra Poznan e la sede di Swarzedz. La più grande sfida finanziaria e organizzativa degli ultimi due anni è stato l’ampliamento del reparto carrozzeria. Oltre al nuovo capannone, con una superficie totale di oltre 14.000 metri quadri e una capacità di stoccaggio di 200.000 metri cubi, Volkswagen Poznan ha investito soprattutto nella tecnologia moderna.
Nel reparto carrozzeria del nuovo Caddy vengono infatti impiegati 450 nuovi robot multifunzionali, che garantiscono elevata precisione nella lavorazione e nella saldatura delle lamiere ad alta resistenza piegate a caldo. Questo ha portato a un aumento del grado di automazione del reparto carrozzeria, dall’iniziale 43% a oltre l’80%. Dietmar Mnich, presidente del Cda di Volkswagen Poznan, e direttore dello stabilimento di Poznan, ha affermato: “Abbiamo già impiegato circa il 90% degli investimenti destinati alla preparazione dello stabilimento per la produzione degli ultimi modelli di veicoli, in particolare il nuovo Caddy. I primi veicoli per il collaudo dei processi di produzione sono già stati realizzati con i nuovi impianti. Prevediamo di iniziare la produzione in serie a settembre, per poi aumentare gradualmente i volumi e raggiungere la piena capacità produttiva nel 2021”.
(ITALPRESS).

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