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CATANZARO – E’ prevista per il 20 luglio la sentenza di primo grado per le 27 persone, tra esponenti politici, professionisti e imprenditori, imputate del processo scaturito dall’inchiesta Why Not, sui presunti illeciti nella gestione dei fondi statali e comunitari.   Nel corso dell’udienza di stamani sono proseguite le arringhe difensive durante le quale i legali degli imputati hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti.

In pausa del processo i giudici hanno comunicato ai legali che il 20 luglio sono previste le ultime arringhe difensive, la replica dei sostituti procuratori generali, Massimo Lia ed Eugenio Facciolla, ed infine la sentenza.   Il 13 giugno scorso i due procuratori generali hanno chiesto la condanna di 14 imputati a pene variabili da uno a tre anni di reclusione, due assoluzioni ed il non doversi procedere per altri 11 per intervenuta prescrizione.   In particolare, il processo riguarda l’affidamento da parte della Regione Calabria di alcuni servizi a società private che impiegavano lavoratori interinali.

Tra i nomi coinvolti nel processo e a rischio condanna ci sono Nicola Adamo, Domenico Basile, Rosario Calvano, Aldo Curto, Gennaro Ditto, Giancarlo Franzè, Dionisio Gallo, G. A. G., Rosalia Marasco, Michele Montagnese, Francesco morelli, Ennio Giuseppe Morrone, Michelangelo Spataro.

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