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SONO costretti a pagare 6.000 euro di multa. E come se non bastasse le ultime rate perfino raddoppiate. E’ quanto è successo ai titolari della pizzeria Sapori in corso, nel centro storico di Potenza, per la precisione in via Caserma Lucania, in un vicolo di via Pretoria.

La colpa, è della tanta contestata Ztl. O meglio, non della zona a traffico illimitato in quanto tale, ma piuttosto del modo in cui è stata gestita, tra continue modifiche e revoche. Le multe che sono state recapitate a Fabian Polifano e a Mario Ferrano, infatti, risalgono ad ottobre 2012. «Quando cioè – raccontano i due – la Ztl era stata sospesa e poi riattivata. In quel periodo preciso – ricordano i due – i semafori al varco non funzionavano ma erano attive le telecamere».

 Il punto è che la riattivazione della Ztl era stata comunicata dall’amministrazione comunale tramite comunicati stampa, pubblicati anche sul sito, ma nessuno si era presa la briga di avvisare in qualche modo personalmente i commercianti del centro storico. Almeno questo è quanto raccontano i due. «Noi di certo – dicono – non ne sapevamo nulla. Nel senso che eravamo a conoscenza del fatto che sarebbe partita ma non in quale data precisa». Fabian e Mario oltre ad essere i titolari dell’attività sono anche i pizzaioli. Trascorrono la maggior parte delle loro giornate tra il forno e il bancone per cui hanno ben poco tempo da dedicare a un telegiornale o alla lettura di un quotidiano. Così, ignari dell’attivazione della Ztl, tutti i giorni per un mese ognuno con la propria automobile superano quel varco, ripresi dalle telecamere. Poco dopo, la sorpresa: in un colpo solo arrivano a entrambi più di 60 multe, di 80 euro ciascuna, per un ammontare di circa 6.000 euro. I due cercano di contestare l’infrazione. Spiegano le loro ragioni ai Vigili urbani e come sono andate le cose. Anche perchè entrambi, prima di settembre, avevano chiesto informazioni per eventuali permessi di transito e parcheggio, avendo un’attività commerciale nel centro storico. Ma era stato detto loro di attendere, percè ancora non c’era nulla di preciso sulla data della partenza e i rispettivi orari. bene però ha fatto il Comune a partire senza la premura di avvisarli. «E’ vero – dicono Fabian e Mario – eravamo senza permesso in quel periodo e  siamo stati disattenti ma questo è successo anche perchè noi ci aspettavamo una convocazione o comunque di essere avvisati dal Comune»

. La morale è che i due pagano la multa. «L’unica agevolazione è stata quella di non spedirci le raccomandate per posta, in modo da non aggiungere alla somma le spese di spedizione. per cui di volta in volta andavamo a ritirarne qualcuna». Se non fosse che per l’ultima quindicina di lettere il pagamento è stato effettuato con un ritardo di qualche giorno. Così, la somma di ogni singola multa è stata raddoppiata: da 80 a 160 euro. In sostanza, a quei 6.000 euro vanno aggiunti altri 2.000 circa. Fabian e Mario sono veramente esausti.

Al danno la beffa. Il tutto per un mancato interesse soprattutto dell’amministrazione comunale, che in nessun modo ha voluto andare in contro ai due. Pare che abbiano avuto problemi simili anche alcuni residenti della zona, multati proprio nel tempo intercorso tra l’avvio della Ztl e la richiesta dei permessi. C’è anche chi in una settimana ha ricevuto 400 euro di multa. Ma mai, pare, ai livelli dei due giovani imprenditori.

A richiesta, a questo punto, è di rivedere non solo la loro situazione ma anche quella di quanti chi hanno avuto la stessa identica esperienza per i medesimi motivi. Perchè se è vero che la legge è legge, è anche vero che può essere interpretata. Certo, forse visti i debiti dell’amministrazione comunale, fare cassa serve. Ma non sempre a spese dei cittadini.

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