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Dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere e la chiusura del cerchio sulla strage di Duisburg, con l’arresto di altri due presunti killer, Sebastiano Nirta, 39 anni, e Giuseppe Nirta, 37 anni, che era già in carcere, dopo quello di Giovanni Strangio. L’operazione della squadra mobile della questura di Reggio Calabria, con il coordinamento della direzione distrettuale antimafia, guidata dal procuratore Giuseppe Pignatone, ed in collaborazione con inquirenti delle Germania, hanno assestato un duro colpo al clan Nirta-Strangio di San Luca. Ordine di arresto anche per due donne, le sorelle Angela, 20 anni, e Teresa Strangio, 24 anni (quest’ultima si è resa latitante).
Gli altri destinatari dei provvedimenti giudiziari sono Demetrio Colorisi, 27 anni, Giuseppe Caracciolo, 40 anni, Antonino Flaviano, 27 anni, tutti reggini; Giorgio Francesco Madeo, 27 anni, di Corigliano Calabro (Cosenza), Pietro Pratticò, 28 anni, e Giovanni Strangio, 31 anni (già arrestato il 12 marzo dello scorso anno). I due Nirta e Strangio sono ritenuti responsabili di concorso in omicidio pluriaggravato e considerati gli autori materiali della strage di Duisburg, in Germania, che costò la vita a sei persone. All’accertamento delle responsabilità dei due Nirta si è pervenuti a seguito di una attività della squadra mobile della questura di Reggio Calabria sui profili biologici repertati dalla polizia di Duisburg, ed in particolare sulla cosiddetta «traccia 13» rilevata da alcuni oggetti sequestrati sulla scena della strage e che fino a qualche giorno fa non era stata assegnata a nessuno degli attuali indagati. Dalla comparazione è emerso il profilo di Sebastiano Nirta, mentre per quanto riguarda Giuseppe Nirta le comparazioni su impronte digitali che erano state rilevate in Germania hanno acclarato anche le sue responsabilità in merito alla partecipazione alla strage.
Tutti i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata oggi, emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sono ritenuti anche responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e di concorso esterno nella stessa associazione, detenzione di armi da guerra ed esplosivi, ed indagati altresì di procurata inosservanza di pena, aggravata dalla circostanza di aver agevolato la cosca mafiosa Nirta-Strangio.
Alle sorelle Strangio viene contestato anche il reato di intestazione fittizia di beni, perchè in concorso morale e previo accordo fra loto attribuivano a Giovanni Strangio la titolarità della pizzeria «Tony’s pizza» con sede Kaarst. In particolare Teresa Strangio, già sottoposta a misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, è anche la destinataria del decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria il 14 maggio del 2004, per il quale attribuiva la titolarità dell’esercizio commerciale tedesco al fratello.
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche un funionario della polizia tedesca ed un magistrato tedesco. (AGI) Ros/Cli 111925 FEB 10 (AGI) – Reggio Calabria, 11 feb. – I due Nirta e Strangio sono ritenuti responsabili di concorso in omicidio pluriaggravato e considerati gli autori materiali della strage di Duisburg, in Germania, che costò la vita a sei persone. All’accertamento delle responsabilità dei due Nirta si è pervenuti a seguito di una attività della squadra mobile della questura di Reggio Calabria sui profili biologici repertati dalla polizia di Duisburg, ed in particolare sulla cosiddetta «traccia 13» rilevata da alcuni oggetti sequestrati sulla scena della strage e che fino a qualche giorno fa non era stata assegnata a nessuno degli attuali indagati. Dalla comparazione è emerso il profilo di Sebastiano Nirta, mentre per quanto riguarda Giuseppe Nirta le comparazioni su impronte digitali che erano state rilevate in Germania hanno acclarato anche le sue responsabilità in merito alla partecipazione alla strage.
Tutti i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere notificata oggi, emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sono ritenuti anche responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e di concorso esterno nella stessa associazione, detenzione di armi da guerra ed esplosivi, ed indagati altresì di procurata inosservanza di pena, aggravata dalla circostanza di aver agevolato la cosca mafiosa Nirta-Strangio.
Alle sorelle Strangio viene contestato anche il reato di intestazione fittizia di beni, perchè in concorso morale e previo accordo fra loto attribuivano a Giovanni Strangio la titolarità della pizzeria «Tony’s pizza» con sede Kaarst. In particolare Teresa Strangio, già sottoposta a misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, è anche la destinataria del decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria il 14 maggio del 2004, per il quale attribuiva la titolarità dell’esercizio commerciale tedesco al fratello.
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche un funionario della polizia tedesca ed un magistrato tedesco.

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