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Teresa Strangio (nella foto, a destra), di 34 anni, sorella di Giovanni Strangio, ritenuto l’organizzatore della strage di Duisburg del ferragosto del 2007 in cui morirono sei persone nell’ambito della faida di San Luca,è stata arrestata dalla polizia a Bianco, nella Locride. Due giorni fa era stata già arrestata dalla polizia un’altra sorella di Giovanni Strangio, Angela (nella foto, a sinistra).
La Dda di Reggio Calabria e la polizia hanno chiuso il cerchio delle indagini sulla strage del giorno di Ferragosto del 2007 a Duisburg, in Germania. Dopo Giovanni Strangio, di 31 anni, accusato di essere stato l’organizzatore della strage e catturato il 12 marzo dello scorso anno ad Amsterdam, la Squadra mobile di Reggio Calabria e lo Sco hanno identificato ed arrestato gli altri due componenti del gruppo di fuoco che davanti al ristorante «da Bruno» sterminarono sei persone. Si tratta di Sebastiano e Giuseppe Nirta, di 39 e e 37 anni, legati entrambi a filo doppio a Giovanni Strangio, insieme al quale avrebbero compiuto la strage. Le sei vittime della strage, accaduta davanti il ristorante da Bruno, furono Sebastiano Strangio, di 39 anni, titolare del ristorante; i fratelli Francesco e Mario Pergola, di 20 e 22 anni, che lavoravano nel locale; Marco Marmo, di 25; Tommaso Venturi, di 18, e Francesco Giorgi, di 17, tutte appartenenti o vicine alla cosca Pelle-Vottari contrapposta, nella faida di San Luca, a quella dei Nirta Strangio.
Sebastiano e Giuseppe Nirta sono stati arrestati a San Luca nell’ambito di un’operazione, denominata Fehida 3, in cui sono rimaste coinvolte, complessivamente, 10 persone destinatarie delle ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, dell’aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto Federico Perrone Capano.
Due delle persone destinatarie dei provvedimenti, accusate di associazione per delinquere di tipo mafioso, sono Angela e Teresa Strangio, di 30 e 34 anni, sorelle di Giovanni Strangio, La prima è stata arrestata, mentre la seconda risulta irreperibile. Alle indagini ha collaborato anche un pentito siciliano, Vincenzo Consoli, di Piazza Armerina (Enna), che ha raccolto e riferito alla polizia le confidenze di Giuseppe Nirta mentre erano entrambi detenuti nel carcere di San Gimignano. Consoli è stato condannato per un sequestro di persona avvenuto in Lombardia.
In passato ha vissuto in Brasile e successivamente è stato estradato in Italia, avviando poco dopo la sua ciollaborazione con la Dda di Reggio Calabria. Fondamentali, per il buon esito delle indagini, si sono rivelati i riscontri scientifici, con l’attribuzione a Sebastiano Nirta di un reperto biologico raccolto sull’automobile con la quale gli assassini si allontanarono dal luogo della strage, e la collaborazione tra gli inquirenti italiani e tedeschi. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, si è congratulato con il Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e con il capo della Polizia, Antonio Manganelli, per l’arresto di due dei killer della strage di Duisburg. Maroni, a sua volta, ha espresso le congratulazioni alla Squadra mobile di Reggio Calabria. «Possiamo dire – ha detto – che tutti i responsabili della strage di Duisburg sono stati arrestati».
Per il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, gli arresti rappresentano «un ulteriore successo della squadra Stato sulla criminalità organizzata e un forte segnale che questo Governo, impegnato in prima linea all’azione di contrasto a tutte le mafie, manda quotidianamente al Paese, rafforzando i principi di legalità e giustizia».

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