Il caso Bergamini: Tutto quello che c’è da sapere

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Quasi cento persone intercettate al telefono per due anni, decine di captazioni ambientali e quattro trojan inoculati nei cellulari. E ancora verbali di sommarie informazioni a pioggia e testimonianze di pentiti tra cui un ex camorrista per un totale di centinaia di migliaia di atti giudiziari.

Sono i numeri della nuova inchiesta, verosimilmente l’ultima, sulla morte di Donato Bergamini, il calciatore di ventisette anni investito da un camion sulla Ss 106 nei pressi di Roseto Capo Spulico, il 18 novembre del 1989.

Dallo scorso 2 settembre, Isabella Internò, 52 anni, è imputata davanti al gup del Tribunale di Castrovillari perché sospettata dell’omicidio di quello che all’epoca dei fatti, con lei appena diciannovenne, era il suo fidanzato.

Un’ipotesi, quella del delitto, già bocciata da una precedente indagine che, avviata nel 2011 dall’allora procuratore Franco Giacomantonio, consegnerà alla cronaca una verità giudiziaria in bilico tra l’incidente e il suicidio, escludendo però la possibilità di un omicidio sulla scorta della “logica” e di numerose “evidenze”.

A riaprire l’inchiesta, nel 2017, sarà poi il nuovo procuratore Eugenio Facciolla che ha prodotto la mole di documenti di cui sopra.

Ecco cosa c’è in quelle carte.


 

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