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di PIERO QUARTO
«SAREI stimolato a fare il sindaco a Matera, il pensiero di lavorare in una città come questa mi è passato per la testa e qui di possibilità ce ne sono tante».
Vittorio Sgarbi lancia così una sorta di disponibilità, di “autocandidatura” per le prossime Comunali a Matera e lo fa attraverso la vetrina del tg 3 Rai della Basilicata nell’ambito di una sua breve presenza nei Sassi di Matera. Un posto dove Sgarbi torna spesso e per il quale non ha mai nascosto la sua passione.
«Io sono sindaco di Salemi, la prima capitale d’Italia, un patrimonio straordinario. Ma lì ho potuto fare molto ma solo dopo 40 anni perduti, qui sono stati 40 anni produttivi per cui ci sarebbe maggiore facilità di impresa. Credo che bisogna innalzare la voce di Matera e sarei fortemente stimolato a farlo, sono più importanti le idee e non i soldi, serve lavorare per una città nuova che non perda la sua sfida, avendo esponenti di primo piano in una giunta.
Penso per esempio a Carlo Petrini in una giunta come quella di Matera. Ma io devo chiarire che non mi sono mai mosso sul piano politico.
La mia idea è che la politica non può essere fatta per schieramenti ma con una missione da portare a compimento».
Insomma Sgarbi ci ha pensato, poi ha saputo che anche a Matera nei prossimi mesi si vota e l’idea è diventata anche qualcosa in più, un’aspirazione anche se a tener banco è soprattutto la possibilità di puntare e di far crescere una città in cui crede e con enormi margini di miglioramento.
Sgarbi lo dice a chiare lettere e spiega: «Matera ha un grande potenziale che bisogna far uscire fuori, se ci si appassiona questo potenziale può venir fuori.
Credo che dopo Napoli nessun’altra città del Sud può avere identica capacità di attrazione. Sarebbe importante lavorare, per arrivare al traguardo di Matera città della cultura 2019, ci sarebbe molto da lavorare. A me servirebbero esattamente due mandati per fare tutto ciò che serve».

Le parole di Sgarbi al TGR Rai rientrano in un colloquio ampio sul ruolo, sullo sviluppo turistico-culturale della città che il famoso critico d’arte ha spiegato nel dettaglio ai colleghi di Videouno.
Sgarbi ha spiegato la sua idea legata alla città dei Sassi: «è la città più insolita d’Italia, si è conservata in gran parte ma non se ne prevedono alterazioni, va esaltata per i Sassi che erano simbolo di una condizione di disagio ed oggi sono esempio di crescita della cultura contemporanea.
E’ stato recuperato», spiega Sgarbi, «un punto di accoglienza fatto nei luoghi da dove cinquant’anni fa si mandarono via gli abitanti. E’ un mondo perduto che si può recuperare. Qui si può riabilitare un modo di vivere che è particolarmente attraente.
Oggi Matera può essere indicata come capitale della cultura. E’ un gran risultato. Certo, anche qui ci sono aberrazioni di architetti che fanno delle scatole da scarpe chiamandole grattacieli per una sorta di cecità compositiva ma c’è il prevalere del tempo conservato». Poi l’idea principale riprende corpo.
«Io sono sindaco di Salemi ma ho pensato al caso che porta oggi a votare a Matera. Si potrebbe fare molto e innalzare la voce di Matera. Sono stimolato a farlo, il pensiero di lavorare in una città come questa mi è passato per la testa». Un ritornello che potrebbe non essere solo una illustre provocazione.

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