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CATANZARO – La vicepresidente della Giunta regionale, Antonella Stasi, è entrata oggi pomeriggio negli uffici della Procura di Catanzaro per essere interrogata nell’ambito delle indagini sulla nomina di Alessandra Sarlo alla guida del Dipartimento controlli della Regione. Subito dopo è arrivato anche l’assessore regionale Francescantonio Stillitani. Nell’inchiesta sono indagati tutti i componenti dell’esecutivo calabrese, compreso il governatore Giuseppe Scopelliti. I primi a ricevere un avviso di garanzia erano stati l’assessore Domenico Tallini e il presidente Scopelliti, quindi l’avviso a tutti gli altri componenti. 

L’INCHIESTA. «La nomina di Alessandro Sarlo alla guida del neo Dipartimento Controlli? Un atto collegiale!». L’assessore al Personale della Regione Calabria, Mimmo Tallini, non ci aveva pensato su due volte.  Al magistrato che lo aveva chiamato a difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio in concorso con la dirigente dell’assessorato al ramo Rosalia Marasco lo aveva spiegato chiaramente come maturano certe decisioni in giunta regionale. E lui, il sostituto procuratore, Gerardo Dominijanni, quelle parole non se le era fatte scivolare addosso. Ne aveva fatto “tesoro”. Aveva proceduto come un treno nell’inchiesta e, neanche un mese dopo, aveva chiamato “a rapporto” il Governatore, Giuseppe Scopelliti, in persona. 

Ora ha iscritto nel registro degli indagati tutti gli assessori che, in maniera collegiale, avevano detto sì alla nomina esterna “incriminata”. «Ci è sembrato più opportuno rivolgerci all’esterno dovendo nominare un dirigente che si occupasse di controllare altri dirigenti», si era in ogni caso affrettato a spiegare lo stesso Tallini in Procura. E stessa motivazione era stata addotta dal presidente Scopelliiti.Un pasticcio tutto calabrese, che viaggia parallelamente all’inchiesta di Milano, che ha portato in carcere il marito della Sarlo, il giudice Vincenzo Giglio, per gravi reati di mafia. 

Per la nomina della dirigente, invece, l’ipotesi di reato è di abuso d’ufficio in concorso legato all’incarico di dirigente generale del Dipartimento controlli, creato dalla Giunta regionale solo lo scorso anno su proposta dell’assessore Tallini e affidato ad Alessandra Sarlo che però era già sotto inchiesta per una sua precedente nomina.

LE DICHIARAZIONI. «Massima disponibilità a collaborare in ogni modo alle indagini della Procura di Catanzaro», «ampi chiarimenti sulle motivazioni in base alla quali la Giunta ha proceduto alla nomina di Alessandra Sarlo», e la precisazione di «non aver mai intrattenuto alcun rapporto con quest’ultima». Con queste brevi dichiarazioni la vice presidente della Regione Calabria, Antonella Stasi, ha riassunto i contenuti del lungo interrogatorio con il sostituto procuratore Gerardo Dominijanni. 

 

 

 

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